Firenze e le sue tradizioni

Passeggiare a Firenze è un viaggio nella storia e nella cultura, cullati dal Rinascimento; gli occhi si riempiono di bello e, se siamo abbastanza ricettivi anche l'olfatto ne gode, infatti da ogni angolo escono sapori e profumi di antiche tradizioni che ci fanno sentire a casa, in Toscana.

A Firenze hanno lasciato il segno personalità come Francesco Petrarca, maestri come Filippo Brunelleschi, Donatello, il Masaccio, il Botticelli ma anche Lorenzo il Magnifico, Girolamo Savonarola e tre geni come Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio. Insomma, tantissimi personaggi che oggi rendono questa bellissima città una delle più affascinanti al mondo.

Ogni angolo di Firenze custodisce storie incredibili, leggende e tradizioni da raccontare.

Una delle più particolari alla quale sono molto legati i fiorentini è senza dubbio quella del calcio storico. Un'altra è quel "salotto" dove tutto prende vita e dove si tramandano le più antiche leggende… Queste sono le fiaschetterie.

Per quanto riguarda il calcio storico fiorentino o calcio in costume (detto anche calcio in livrea), affonda le sue radici nel tempo ed è uno degli eventi più amati, partecipati, sentiti e spettacolari di Firenze. Un tempo giocato da rampolli di famiglie nobili era amato anche dalla famiglia dei Medici. Infatti si narra che il primogenito di Lorenzo il Magnifico, Piero, fosse bravissimo in questo sport.

La finale si disputa ogni anno il 24 Giugno nel celebre "sabbione" allestito in Piazza Santa Croce ed è dedicata al patrono San Giovanni Battista. È uno sport antico, per certi versi violento, sicuramente duro, che vede sfidarsi quattro squadre con i colori dei quartieri del centro di Firenze: i Verdi di San Giovanni, i Rossi di Santa Maria Novella, gli Azzurri di Santa Croce e i Bianchi di Santo Spirito. Il calcio storico si presenta agli occhi degli spettatori come un misto di calcio, rugby, boxe e palla a mano, ma in realtà è soprattuto prestanza fisica, coraggio, abilità, sfida personale e collettiva in mezzo ad una bolgia infernale…proprio sotto gli occhi di Dante Alighieri che domina Piazza Santa Croce.

Le partite più celebri sono sicuramente state quelle dal 1490 giocate sull'Arno ghiacciato e quella del 17 Febbraio del 1530 giocata in scherno e come sfida alle truppe imperiali di Carlo V che circondavano la città. Assediati e stremati i fiorentini organizzarono la partita chiamando addirittura i suonatori di chiarine. Durante la disputa gli assedianti, infastiditi dai rumori, spararono anche un colpo di colubrina che si perse altissimo sopra Santa Croce, senza arrecare danno, ma con grande urla di scherno dei fiorentini che grazie a questo episodio ritrovarono il loro entusiasmo come se avessero fatto una "caccia" (questo il nome con cui viene chiamato il goal nel calcio storico).

Un'altra tradizione che fa parte della storia del capoluogo toscano sono le osterie e le fiaschetterie che nascevano inizialmente come mescita nelle "buche" dei palazzi signorili. Qui è passata la storia di Firenze, si sono tramandate tradizioni e ricette quali la trippa, il lampredotto, il peposo dell'impruneta, l'uovo sodo con la salsa. Questi luoghi sono custodi di verità e leggende, perché veniva frequentati anche per parlare, scherzare, scambiarsi idee ed opinioni.

Templi del gusto e della cultura, conquistarono perfino Pellegrino Artusi, il quale scrisse proprio in questa città La scienza in cucina - L'arte di mangiare bene.

Sono luoghi portatori sani di felicità, di allegria come lo è uno dei più storici, la Fiaschetteria Nuvoli, licenza numero 3 di Firenze, a pochi passi dal Duomo, ex mensa dell'Arcivescovado, che si sviluppa in deliziosi salotti sotto strada risalenti al 1.100.

Dopo svariate generazioni, oggi porta avanti la tradizione Rossano Nuvoli, insieme a Serenella. I locali come questo sono veri e propri monumenti, luoghi intrisi di storie. Basta girarsi intorno e guardare le foto dei personaggi appese ai muri per rendersene conto.

Firenze è celebre nel mondo per la bellezza del suo Duomo, il Campanile di Giotto, la Galleria degli Uffizi e Ponte Vecchio; ma è anche amata e ricordata da tutti coloro che qui hanno passeggiato almeno una volta per le sue storie, i suoi profumi e per quell'atmosfera di altri tempi, signorile, rinascimentale, che solo in questa città si respira.

Come se tutti gli artisti ed i personaggi avessero lasciato qui il proprio spirito, unito alla forza e anche alla voglia di giocare e di divertirsi e magari assistendo proprio a manifestazioni originali come quella proposta dai calcianti storici, facendo il tifo per i colori del quartiere preferito.

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