Economia
March 23 2018
Dopo anni in cui, spesso in maniera velleitaria, si è lanciato l'allarme sulla cosiddetta fuga di cervelli, finalmente il nostro Paese prova a fare qualcosa non solo per far ritornare giovani italiani partiti alla ricerca di lavoro dall'estero, ma anche per attirare nuovo capitale umano da utilizzare per il rilancio della nostra balbettante economia.
E il primo, e probabilmente più incisivo strumento messo in campo, è quello fiscale. In sostanza, come spiega bene l'Agenzia delle entrate in una efficace guida online, sono state attivate tutta una serie di agevolazioni per docenti, ricercatori, e più in generale anche per semplici lavoratori rimpatriati, che decidono di ristabilire, o anche stabilire per la prima volta, la propria residenza in Italia.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le misure fiscali più interessanti messi in campo per riattrarre forza lavoro di qualità nel nostro Paese.
Innanzitutto, i docenti e i ricercatori che decidono di trasferire la propria residenza fiscale in Italia potranno godere di una tassazione minima dei redditi da lavoro dipendente e da lavoro autonomo prodotti in Italia per lo svolgimento dell'attività di docenza e ricerca.
Il vademecum dell'Agenzia delle entrate illustra in modo preciso i requisiti che occorre possedere per escludere dalla tassazione il 90% del reddito di lavoro autonomo o dipendente prodotto, come l'essere stati residenti all'estero non in maniera occasionale, il trasferimento della residenza fiscale in Italia e lo svolgimento di attività di docenza e ricerca sempre nel nostro Paese.
Forse non tutti sanno poi che già dal primo gennaio 2017 per i redditi da lavoro dipendente e da lavoro autonomo prodotti in Italia da lavoratori che hanno trasferito la residenza sul territorio nazionale, la tassazione avviene sul 50% del loro ammontare.
Anche in questo caso nella guida online dell'Agenzia delle entrate sarà possibile consultare le modalità di accesso al beneficio, la durata dell'agevolazione e i requisiti richiesti per i lavoratori dipendenti e per quelli autonomi.
Interessante anche, soprattutto ai fini del solo gettito fiscale, la possibilità offerta a quei soggetti che decidono semplicemente di trasferire la propria residenza fiscale in Italia: essi potranno usufruire di un'agevolazione che permette di pagare un'imposta sostitutiva forfettaria dell'Irpef sui redditi prodotti anche all'estero, pari a 100mila euro, in alternativa alla tassazione ordinaria, per una durata massima di 15 anni.
Da notare che, come accennato, in questo caso il beneficio è concesso a prescindere dallo svolgimento di un'attività lavorativa in Italia, e ovviamente è diretto soprattutto a generare nuove e aggiuntive entrate fiscali.
Tra l'altro, sempre all'interno della nuova guida online, sarà possibile per questi soggetti trovare utili chiarimenti sulla scelta dell'opzione, sulle modalità di estensione del beneficio ai familiari e sui redditi esclusi dal regime agevolato.