Lifestyle
August 14 2017
In un tripudio di rosa shocking, gonfiabili, gadget e bikini a tema quella del 2017 passerà alla storia come l'estate della #flamingomania.
Dalle coste della California a quelle del Salento, dalle piscine di Miami ai grandi hotel della Spagna enormi fenicotteri rosa gonfiabili fanno ovunque bella mostra di sé in maniera sfacciata, spudorata e irriverente e sono a pieno titolo il must have dell'estate.
E tra chi ne fa un oggetto feticcio e chi ne vive anche solo l'impatto visivo con il classico effetto gessetto sulla lavagna è un dato di fatto che nessuno può dirsi immune dall'effetto flamingo.
Con 2 milioni di post dedicati, l'hashtag #flamingo è il signore dei social e il merchandising intorno al fenicottero rosa si moltiplica di giorno in giorno tra party a tema, look da spiaggia, abiti da sera, borse, cappelli, accappatoi e ciabatte dell'inconfondibile color rosa fenicottero.
La flamingo mania, però, non nasce ora. Il primo a brevettare un modello per l'iconico pennuto è stato nel 1957Don Featherstone impiegato alla Union Products (ditta specializzata in manifatture di plastica) che inventò la famosa statua in palstica a forma di fenicottero rosa.
Si tratta della risposta "chic" al nano da giardino e la statuetta del fenicottero divenne ben presto un'icona della cultura pop negli Stati Uniti e oggetto feticcio di arredo dei giardini americani (nonchè premiata con il Nobel per l'Arte nel 1996).
Nel 1972 con l'uscita del filmPink Flamingosdi John Waters i fenicotteri di plastica divennero lo stereotipo del prato kitsch della middle class americana.
Poi venne Andy Warhol. Fu lui a eleggere il pink flamingosimbolo della cultura pop americana e, fino agli anni '80, il collo lungo e affusolato del fenicottero riprodotto in infinite sfaccettature era sinonimo stesso del benessere e della leggerezza pop, ovvero popular.
Dopo un ventennio in soffitta la moda ha riciclato il flamingo che vive una seconda giovinezza grazie al lavoro preliminare di coloro che vengono chiamati influencer: blogger, personaggi dello spettacolo, showgirl e modelle che utilizzano i social come veicolo di diffusione di massa del costume. Il tam tam emulatorio ha fatto il resto.
Pare, infine che il fenicottero (con buona pace degli hater) non andrà in pensione quando le prime foglie cadranno dagli alberi ad autunno, ma diventerà protagonista della moda autunno inverno sostituendo la renna sui maglioni natalizi e venendo stampato su babbucce, pigiami e coperte: una spruzzata di leggerezza anni '80 che vuole essere di buon auspicio per uscire dalla pesantezza della contemporaneità.