Panorama D'Italia
September 29 2018
Attrice di cinema, teatro, tv, mamma, cantante, paladina dell’impegno civile, Anna Foglietta è anche un po’ "un’opera d’arte". Così il direttore di Ciak Piera Detassis ha introdotto l’intervista ad Anna Foglietta, andata in scena alla Galleria d’arte moderna, con le due poltroncine piazzate tra opere di Burri e installazioni varie.
L’attrice, romana, 39 anni, si è raccontata tra carriera, impegno sociale e familiare e una forte presa di posizione politica, ai danni del sindaco di Roma Virginia Raggi: Detassis le ha fatto notare che cercando il suo nome su Google, il primo risultato che compare è "Roma come Beirut" relativo alla sua esternazione di un anno fa, quando Foglietta si dichiarò pentita di aver votato Raggi. E l’attrice, preoccupata anche per un governo che “fa leva sulle frustrazioni del Paese, parlando alla pancia” ha rincarato la dose: "Non ho affatto cambiato idea. Continuo ad essere delusa, il rispetto per l’intelligenza altrui è la prima cosa. Se la sindaca scendesse a pulire le strade con i comitati di quartieri già sarebbe qualcosa. Invece continua a negare i problemi: ma quante persone sono morte cadendo nelle buche di Roma? Sicuramente sono più dei morti di Genova, ma nessuno ne parla".
Impegnata a teatro con Bella figura diretto da Roberto Andò, un testo su crisi familiare e incomunicabilità, Foglietta al cinema è la protagonista di Un giorno all’improvviso, presentato al Festival di Venezia, dove interpreta, in napoletano stretto, una mamma single problematica: "Pur essendo metà campana per parte di madre non è stato semplice. Con il napoletano si rischia di dare vita a un’imitazione, è una lingua a tutti gli effetti. Ma mi dicono che sono credibile". Sarà anche la protagonista di Palloncini, anche lì nel ruolo di una mamma single. "Il cinema sta andando in quella direzione, che è poi quella della società, ormai le famiglie tradizionali sono sempre meno".
Suo marito invece, racconta lei, lo ha reincontrato su Facebook, un ex compagno di scuola che gli piaceva parecchio già allora, ma che la intimidiva. Adesso hanno tre figli. "Come fa a conciliare famiglia e lavoro, rimpiange qualcosa?" le ha chiesto Detassis. "E’ una vita sicuramente faticosa, tra teatro, pediatra, spesa, tata, scuole. Mi manca un po’ lo spazio dedicato a me stessa, il tempo per leggere un libro. Ma la mia è stata una scelta, ed è giusto far stare i figli al centro della propria vita. E pensare che non ero attratta dalla famiglia istituzionale, ero indipendente, libera, avevo due cani e decidevo da sola le mie vacanze. Ho cambiato idea: la discriminante è l’amore".
Per due anni sul palcoscenico con La pazza della porta accanto, Foglietta è una donna disturbata anche nel nuovo film. "Non si parla mai abbastanza del disagio psichico. Se abbiamo mal di schiena andiamo dall’ortopedico,dei problemi psicologici invece ci vergogniamo".
Foglietta è la presidente di Every child is my child, la Onlus che si occupa dell’emergenza minori in Siria. E mentre sullo schermo allestito alla Gnam scorrono le immagini dei colleghi che ha coivolto nel video in cui tutti dicono «basta», l’attrice spiega che l’impegno dà un senso al sua professione.
Se Foglietta è diventata l’attrice che è ora, con successi come Perfetti sconosciuti eLa mafia uccide solo d’estate il merito va alle lezioni di teatro che seguiva a scuola, dedicate a chi come lei non aveva scelto i corsi di religione. "Vedevamo gli spettacoli di Carmelo Bene, ero rapita, per me il teatro aveva una grande sacralità. Ha fatto molta gavetta sui piccoli palchi romani, ogni anno compilavo il bando di iscrizione all’accademia Silvio D’Amico ma non lo spedivo perchè ho sempre avuto il problema di non sentirmi all’altezza. Il mio piano B era diventare critico teatrale.La svolta è arrivata con il ruolo da escort in Nessuno mi può giudicare. “Ma quando ottenni la parte scoprii di essere incinta. Lo dissi al regista Massimiliano Bruno. E visto che l’assicurazione non prevede la copertura per le attrici in gravidanza ero pronta a rinunciare". La volle a tutti costi la produttrice Federica Lucisano: "Cambiate assicurazione".
Foglietta ammira Kate Winslet e il suo revolutionary road, ma si ispira anche a Elio Germano e “per giocare con i dialetti e le voci” si ispira anche a Christian Bale (“un maestro”).
Il suo film della vita, ha detto è il musical Cantando sotto la pioggia: “Il cinema sta un po’ perdendo la sua funzione di intrattenimento, bisognerebbe restituirglielo". Tant’è che lei ha in mente, prima o poi, di scrivere un film “quando diventerà un urgenza”. E sarà un musical. Ambientato però in un ospedale. “Perchè il dolore va raccontato, colpisce tutti”.