Economia
May 06 2013
Non c'è pubblicità che tenga. Nelle scelte d'acquisto i consumatori sono guidati prima di tutto dalla reputazione delle singole aziende. Secondo la classifica riportata dalla rivista americana Forbes, sulla base dei dati del Reputation Institute , sul podio sale la tradizione: auto tedesche (Bmw), cartoons a stelle e strisce (The Walt Disney Company) e orologi svizzeri (Rolex).
Il "fattore R" (come reputation) secondo l'istituto di ricerca, comprende fiducia, stima, rispetto, ammirazione e feeling postitivo. La reputazione aziendale è stata calcolata intervistando 55mila consumatori di 15 diversi Paesi, misurata sulla base di sette parametri (posto di lavoro; gestione aziendale; cittadinanza; performance finanziaria; leadership settoriale; prodotti e innovazione) e classificata con una scala da 0 a 100. La reputazione aziendale è quindi da ritenersi come quello stretto legame che unisce l'impresa a chi la circonda, consumatori, azionisti e impiegati. Per costruire una solida posizione occorre tempo e pazienza, non basta un claim accativante e le difficoltà in un mercato globale e virtuale aumentano di giorno in giorno.
La classifica 2013 mette subito in evidenza come, in uno scenario di recessione, vincano innovazione (ovvero elettronica) e solidità. Con qualche sorpresa rispetto al 2012. Dalla top ten escono Apple (nel 2012 al 5° posto, oggi al 12°) e Volkswagen (nel 2012 al 7° posto e oggi al 13°) ed entrano Rolex (direttamente al terzo posto peraltro) e Nestlè. Tuttavia la crisi economica ha intaccato anche i livelli di reputazione: lo scorso anno infatti i punteggi erano ben più elevati. L'universo del made in Italy continua a mantersi costante su quattro presenze: Giorgio Armani al 23° posto (dal 36°), Ferrero al 29° (in calo dal 20°), Pirelli al 33° (in recupero dal 41°) e Barilla al 34° (dal 42°).
Ecco la top ten: