Economia
May 09 2013
Wal-Mart torna in pole position nella classifica Fortune500che da 58 anni mette in fila le prime 500 società a stelle e strisce per fatturato sulla base di bilanci pubblici (non è quindi limitata alle società quotate). Si consideri che, se Fortune500 fosse un Paese, sarebbe la seconda economia mondiale con un giro d'affari di 12,1 trilioni di dollari subito dopo agli Usa con un Pil di 15,7 trilioni.
In Fortune500 da anni si vive un duello, a lunga distanza, tra il colosso delle vendite low cost e il gruppo petrolifero Exxon-Mobil che quest'anno si può consolare tuttavia con un utile da record. Nell'oltre mezzo secolo di storia della classifica a contendersi il podio c'è poi spesso anche General Motors (oggi solo al 7°). In effetti GM ha regnato per 37 anni, Exxon-Mobil per 13 e Wal-Mart, per ora, solo per 9. Sarà forse per colpa della crisi che ha imperversato negli ultimi mesi, ma le famiglie Usa sono tornate in massa a fare acquisti nella catena di negozi specializzata in offerte imbattibili (e in salari rasoterra per chi ci lavora) e la catena retail ha riconquistato la vetta.
La top ten 2013 è appannaggio prevalentemente di case d'auto e, soprattutto, energia. Dell'élite fa parte anche anche Berskshire Hathaway, la società di investimento dell'oracolo di Omaha Warren Buffet in risalita dalla settima alla quinta posizione dello scorso anno. Fa pensare invece il fatto che non vi siano banche, non almeno nel club più ristretto: il primo colosso finanziario che si incontra è JP Morgan al 18° posto, seguito da Bank of America al 21°.
Al 6° posto ha fatto irruzione Apple. La società fondata da Steve Jobs, ironia della sorte, ha scalato ben undici posizioni peraltro in un anno non particolamente brillante. Per la prima volta fa parte della partita ancheFacebook per ora "solo" al 482° posto. Con l'ultima graduatoria infine, sono uscite dalla top ten Hewlet Packard (scesa al 15°) e Fannie Mae (in calo al 12°). Eastman Kodak invece ha detto definitivamente addio alla prestigiosa graduatoria: era uno dei pochi gruppi eletti che, presente dalle origini, finora non aveva mai mancato di timbrare il cartellino (in tutto ora sono rimasti in 57).
I magnifici dieci: