Dal Mondo
October 28 2024
Erik e Lyle Menendez, i fratelli condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata per l’omicidio dei loro genitori, potrebbero presto vedere una svolta nel loro caso.
Dopo più di trent’anni, infatti, il procuratore distrettuale di Los Angeles ha richiesto un nuovo processo per i due fratelli, aprendo alla possibilità di una pena ridotta che li renderebbe idonei alla libertà vigilata. La richiesta, presentata formalmente in tribunale venerdì, rappresenta un significativo passo avanti in un caso che ha a lungo diviso l’opinione pubblica americana. Tuttavia, non tutti accolgono con favore l’ipotesi di una loro scarcerazione.
La mozione di 57 pagine presentata dall'ufficio del procuratore distrettuale include una cronologia del caso, un'argomentazione sul perché i fratelli Menendez dovrebbero essere risentiti e dettagli sul loro periodo dietro le sbarre. La documentazione include raccomandazioni entusiastiche da parte dei funzionari del carcere e vari programmi che i fratelli hanno lanciato dietro le sbarre con l'obiettivo di aiutare altri detenuti, compresi quelli vittime di traumi infantili e i detenuti disabili o anziani. Il rapporto include anche i titoli di studio che i due fratelli hanno conseguito mentre scontavano la pena. Tutte queste attività, si legge nella mozione, sarebbero state svolte “senza alcuna aspettativa o speranza di essere rilasciati”.
Inoltre, viene riportato anche il loro comportamento disciplinare: entrambi sono stati citati per aver posseduto un telefono cellulare in una cella che condividevano con altri detenuti.
Erik è stato coinvolto in due risse, nel 1997 e nel 2011, mentre Lyle, trasferito nell’area “bisogni speciali” nel 1997, ha ricevuto sanzioni minori per contrabbando, tra cui un accendino e un paio di scarpe da ginnastica portatogli da una visitatrice.
“Durante la loro detenzione, Erik e Lyle Menendez hanno maturato una profonda trasformazione, dimostrando pentimento e desiderio di contribuire positivamente alla comunità”, si legge nel documento, che li descrive come “pronti a reintegrarsi nella società”.
L’udienza per discutere della nuova sentenza, in cui saranno esaminate le argomentazioni a favore e contro la libertà vigilata per i fratelli Menendez, sarà probabilmente fissata entro 30-45 giorni.
Il procuratore distrettuale George Gascón, che chiede una condanna rivista per omicidio, ha spiegato che, data l’età dei fratelli al momento del crimine, la legge californiana potrebbe renderli immediatamente idonei alla libertà vigilata.
Tuttavia, anche se il giudice approvasse la nuova sentenza, l’eventuale decisione spetterebbe alla commissione per la libertà vigilata della California, la quale valuterà se i due rappresentano una minaccia per la società. Infine, anche se la commissione dovesse approvare il loro rilascio, il governatore Gavin Newsom potrebbe ancora intervenire per bloccare il procedimento.
L'udienza sarà probabilmente controversa: Gascón ha fatto notare che questo caso ha diviso il suo ufficio e che i membri del suo staff potrebbero argomentare contro di lui in tribunale.
In queste settimane, una parte della famiglia Menendez ha lanciato un appello pubblico per la liberazione dei fratelli, a oltre 35 anni dagli omicidi dei genitori Jose e Kitty Menendez. Secondo i familiari, Erik e Lyle sarebbero stati vittime di terribili abusi sessuali da parte del padre e non rappresenterebbero un pericolo per la comunità.
La sorella di Kitty Menendez, Joan Anderson VanderMolen, ha sostenuto che “il mondo non era pronto a credere che i ragazzi potessero essere stati violentati, o che giovani uomini potessero essere vittime di violenza sessuale”.
ha dichiarato che “oggi si comprende meglio” e che “una giuria moderna non emetterebbe mai una sentenza così severa”.
Tuttavia, non tutti i membri della famiglia sono d’accordo.
Milton Andersen, fratello di Kitty, ha invece definito Erik e Lyle “spietati” e ha affermato che le loro azioni “hanno distrutto la famiglia e lasciato una scia di dolore che persiste da decenni”.
“Jose è stato colpito sei volte, mentre Kitty è stata colpita dieci volte, compreso un colpo al volto dopo che Erik aveva ricaricato”. Secondo il suo avvocato, Andersen ritiene che i nipoti debbano rimanere in carcere per “l’atrocità” del loro crimine.
Neama Rahmani, avvocato penalista ed ex procuratore federale, ha spiegato alla BBC che una “tempesta perfetta di eventi mediatici e politici” ha riacceso le speranze dei fratelli Menendez.
Il caso ha recentemente attirato l’attenzione di celebrità, come Kim Kardashian e Rosie O’Donnell, e ha ispirato una serie drammatica firmata Netflix e un docu-drama su di loro.
Inoltre, il procuratore Gascón, che è in corsa per la rielezione e si trova attualmente in svantaggio nei sondaggi, ha presentato la raccomandazione giovedì, a pochi giorni dal voto. Tuttavia, ha negato qualsiasi motivazione politica, sottolineando che la decisione era in lavorazione da tempo.
Il movente dell’omicidio resta il punto focale del caso Menendez.
Secondo l’accusa, i fratelli, descritti come giovani ricchi e viziati, avrebbero pianificato la morte dei genitori per impossessarsi del loro patrimonio, che ammontava a 14 milioni di dollari.
Dopo averli colpiti a morte con 13 colpi di fucile, i due avrebbero condotto una vita di eccessi, spendendo in oggetti di lusso, giochi d’azzardo e feste folli. A tradirli fu una confessione a uno psicologo, che la compagna del medico registrò e segnalò alle autorità.
In tribunale, Erik e Lyle ammisero l’omicidio, ma sostennero di aver agito per legittima difesa, temendo che i genitori li uccidessero. Affermarono che il padre abusava di loro da anni e che la situazione in famiglia era diventata insostenibile. Sebbene alcuni membri della famiglia confermarono episodi di abuso, nessuno fu in grado di testimoniare personalmente in merito agli abusi sessuali.
Sebbene alcuni membri della famiglia confermarono episodi di abuso, nessuno fu in grado di testimoniare di aver assistito in prima persona ad abusi sessuali.
Ancora oggi, a 35 anni dai fatti, il caso dei fratelli Menendez continua a suscitare l’interesse di un vasto pubblico, mantenendo vivo il dibattito sulla giustizia e sulle seconde possibilità.