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November 05 2015
Julianne Moore con la chioma bionda e la piega voluminosa, jeans e maglietta e una pistola nella fondina. Ellen Page ha i capelli corti, felpa larga o camicia a quadri. Hanno tanti anni di differenza ma ciò non impedisce loro di innamorarsi l'una dell'altra nel film Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza.
Le due attrici portano sul grande schermo una bellissima storia vera, la fiera battaglia di una coppia lesbica del New Jersey che, attraversando prima la gioia dell'amarsi poi il dolore della malattia, si è battuta per far valere i propri diritti, gli stessi diritti di una comune coppia etero.
Dalla trama altamente interessante al prezioso cast, arricchito da Michael Shannon e Steve Carell, il materiale che il regista Peter Sollett ha per le mani è davvero forte. Peccato però che il cineasta statunitense (già autore di Nick & Norah - Tutto accadde in una notte) disperda tanto potenziale: invece di esaltarlo lo sperpera ricorrendo a una narrazione tendenzialmente piatta. Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianzaresta un film necessario, per il suo valore etico, politico e civile. Meno per il suo risultato artistico.
Dal 5 novembre al cinema distribuito da Videa, ecco 5 cose da sapere su Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza.
1) Una grande storia vera
Freeheld nasce da una grande storia vera, che già era stata soggetto del cortometraggio omonimo di Cynthia Wade, vincitore dell'Oscar come miglior corto documentario nel 2008.
Laurel Hester (Moore) è stata una validissima detective dell'ufficio del procuratore di Ocean County, contea del New Jersey. È stata una delle prime donne a raggiungere il grado di tenente nel suo dipartimento. Agli inizi degli anni Duemila conosce Stacie Andree (Page), di 19 anni più giovane (lo scarto di età tra Moore e Page è invece di 26 anni). Le due si innamorano, vanno a vivere insieme con tanto di mutuo e registrano legalmente la loro unione di fatto. A Laurel viene però diagnosticato un cancro letale. Nel 2005 inizia la sua battaglia. Non solo contro la malattia, invincibile, ma soprattutto contro l'ottusità delle autorità della contea. Vuole infatti assicurarsi che la sua sudata pensione vada alla compagna ma i funzionari della Contea di Ocean, detti Freeholders, non le riconoscono questo diritto, assegnato invece alle coppie etero sposate. Le due donne hanno al fianco, a sostenerle, il fedele collega di Laurel, Dane Wells (Michael Shannon), e l'attivista per i diritti civili Steven Goldstein (Steve Carell). Inizia una non facile lotta per l'uguaglianza, che ha aperto la strada a tante battaglie e conquiste successive.
2) Non solo fazzoletti di carta
Data la storia raccontata, con la malattia che attacca inesorabile Laurel, è normale avvicinarsi a Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza muniti di fazzoletti di carta e pronti a versare lacrime e pena. E invece non è proprio così: la commozione non è molto sollecitata. Per due motivi. Uno: la prima metà del film si sofferma su come le due donne si sono conosciute, sui primi contatti e sul crescere del loro amore, mostrando anche qualche distanza tra le due nell'affrontare l'omosessualità: Stacie è libera e fiera, Laurel ha paura di mostrarsi fino in fondo per quella che è. Il secondo motivo è che Sollett - volendo e non volendo - non calca la mano sul fattore emotivo. Non abbraccia neanche un approccio combattivo, che tenga evidentemente alla larga il sentimentalismo. Il suo sguardo è alquanto incolore e persino un po' freddo, e non sembra che sia una scelta.
3) Tra Ellen e Julianne superbo Shannon
Il talento di Julianne Moore è indiscutibile: è una manna per la settima arte. Ellen Page, dopo essersi fatta notare con Juno, ha confermato le buone impressioni. Eppure le loro capacità non emergono imperiose ed emozionanti. Ad uscirne invece in stupenda forma è Michael Shannon, a cui è affidato un ruolo minore ma bellissimo: in ogni battaglia è importante avere accanto l'alleato giusto e il suo Dane Wells lo è. Leale, ostinato, coraggioso. Sul viso dell'attore quarantunenne c'è tutta la tensione di chi è disposto a dare tutto per un'amicizia e un ideale. A un giornalista, davanti alla sede dei Freeholders, dice: "La mia collega ha passato la vita a difendere la giustizia e loro gli negano giustizia".
4) Ellen Page in prima linea per i diritti gay
Il 26 giugno 2015 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha preso una decisione storica garantendo a tutti gli americani il diritto di contrarre matrimonio, diritto esteso anche alle coppie omosessuali. "Grazie alla sentenza della Corte Suprema ora le cose vanno meglio ma in 31 Stati non è così", ha detto nei giorni alla Festa di Roma Ellen Page, lesbica dichiarata. "A Los Angeles, anni fa, eri picchiato se si sapeva che eri gay. Spero che questo film faccia finalmente vedere l'impatto che la discriminazione può avere nella vita delle persone".
Page ha anche conosciuto la vera Stacie Andree: "Mi sono preparata trascorrendo tanto tempo con la vera Stacie e anche, ovviamente, vedendo il documentario che mi ha fatto piangere tantissimo". L'attrice canadese ha coprodotto il film. Per lei il coming out è stato a liberatorio: "Finalmente a Hollywood mi sono sentita per la prima volta libera di essere me stessa. Prima vivevo nel timore, mi sentivo svantaggiata, triste. Ora sono molto più felice, sia come essere umano che come attrice".
5) Un film per i politici italiani
"Spero che questo film possa aprire il dibattito in Italia sulle unioni civili e che, prima o poi, la gente capisca", ha detto ancora Ellen Page.
Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza non è certo il film migliore che il 2015 ci abbia offerto ma è un film che i politici italiani dovrebbero vedere. Capirebbero forse meglio come sia così normale, nella sua abitudinarietà o nei suoi picchi di gioia o sofferenza, l'amore gay. Un amore come tutti gli altri, che merita con urgenza il medesimo rispetto e i medesimi diritti di ogni amore.