Tecnologia
April 30 2018
Il Galaxy Note9 ha ottenuto la certificazione dal Ministero dell’Industria e dell’Information Technology della Cina. Il documento, trapelato grazie al sito LetsGo Digital, mostra i due codici che contraddistingueranno le versioni con processore Qualcomm 845 ed Exynos 9810: SM-N9600 e SM-N9608.
Come al solito, da noi arriverà la seconda, con chip casalingo Exynos, che se sul Note8 era sembrata più scattante e veloce della controparte Snapdragon, sul recente Galaxy S9 ha ottenuto risultati invertiti, seppur di poco. Quello che importa, è che entrambi i processori rappresentano la punta più alta dell’industria hardware mobile, dunque aspettiamoci prestazioni ai massimi livelli, seppur non di molto oltre le attese.
Rispetto all’S9, soprattutto in versione Plus, non cambierà infatti quasi nulla sotto il profilo della potenza. CPU e Ram (6 GB) resteranno gli stessi dell’attuale franchigia, rendendo dunque l’esperienza globale simile all’odierna. A conti fatti, il Note9 sarà un Galaxy S9+ con qualche funzione in più, determinante per certi aspetti.
Partiamo da quanto confermato da LetsGo Digital. Esattamente un mese fa, il Galaxy Note9 è apparso per la prima volta nel database di Geekbench. Il test comparativo ha mostrato che lo smartphone monterà Android 8.1.0 con il supporto di un processore octa-core da 1,77Ghz e 6 GB di RAM.
Il punteggio di riferimento, ottenuto sulla base di statistiche teoriche e non pratiche (il Note9 non è ancora un prodotto finito) sarebbe di 8.806 in multi-core e 2.190 in CPU single-core, inverosimile se S9+ è arrivato rispettivamente a 8.931 e 3.736. Crediamo dunque alla dotazione hardware, non ai risultati.
Più probabile che a bordo del nuovo phablet ci sia un sensore di impronte digitali posto sotto lo schermo, frontalmente. Ne avevamo scritto qui e ribadiamo la possibilità che la tecnologia si concretizzi già sul Note9, dopo la dimostrazione data da Vivo e Synaptics al Mobile World Congress di Barcellona. Si tratta di piazzare un chip in un’area dedicata dello schermo, che può riconoscere le dita registrate senza dare nell’occhio.
Se finora l’impatto di Bixby sulla vita quotidiana degli italiani non è stato così dirompente è perché non a tutti va di parlare in inglese con lo smartphone. Al lancio del Galaxy S8, nel 2017, Samsung ci aveva detto che l’assistente vocale della casa, dopo il supporto anglofono e coreano, avrebbe imparato il cinese e in seguito spagnolo, portoghese e italiano. Siamo dunque all’ultima fase dell’evoluzione, che maturerà entro i primi mesi del 2019.
Sebbene il codice di fondo di Bixby resti lo stesso, la compagnia ha deciso comunque di mettere quel 2.0 al fianco del nome per distinguere le diverse generazioni, dando un senso di migliorie maggiori rispetto al passato. Assieme ad altre lingue, l’Intelligenza Artificiale riconoscerà meglio cibi e luoghi anche se il vantaggio di una AI funzionale dovrebbe essere altro, ad esempio ottimizzare la durata della batteria durante la notte.
Sicuramente ottimizzata la S Pen, che è il vero punto di differenziazione con gli altri smartphone in circolazione. Dalla fine dell'era Windows Mobile, solo la serie Note ha mantenuto il suo carattere distintivo.
Indubbia la presenza della doppia camera verticale con frequenza variabile (automatica e manuale) che sta dando i suoi frutti sulla famiglia S9 e S9+ (solo quest’ultimo ha la dual-cam ma entrambi hanno la doppia focale). Gli AR Emoji sono un giochino divertente ma il loro utilizzo in stile iPhone X ancora al di sotto del potenziale.
Renderli più simili agli utenti sarà il primo passo, aggiungendo magari qualche personalizzazione in più, e l’integrazione con i social quello successivo, visto che attualmente il tutto si riduce a una condivisione dell’animazione GIF salvata nella galleria (il live su Facebook sarebbe carino).
Molte indiscrezioni puntano sulla volontà di piazzare sul Note9 una batteria da ben 4.000 mAh. Si tratta di un modulo fuori ogni dimensione, almeno nei top di gamma. Difficile, molto difficile, che Samsung si lanci così in avanti in quanto a capacità, memore di quanto successo sul Note7.
Non a caso, il fallimentare telefonino aveva una batteria da 3.500 mAh, che sul Note8 sono diventati 3.300. Aggiungerne altri 700 mAh non è questione da poco. E il pericolo boomerang è sempre dietro l’angolo.