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October 28 2019
Ecco il discorso integrale fatto dall'amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis, all'assemblea degli azionisti che ha votato il bilancio più pesante della storia rossonera. Un esercizio in profondo rosso che accompagna il momento negativo della squadra, protagonista di un avvio pessimo in campionato e costretta a misurari quasi più con la zona bassa della classifica che con le speranze di un rapido ritorno in Europa:
"Non è facile parlare dopo una sconfitta. I risultati negativi colpiscono tutti noi. Provo la sofferenza di questa sconfitta quanto e forse più di voi. Oggi siamo qui per parlare dei dati economici e finanziari del Club, ma vorrei iniziare parlando della nostra passione che condividiamo.
Ho scelto il Milan perché provo grande ammirazione per questo club. Credo nell’importanza e nella bellezza di questo progetto, che consiste nel riportare il Milan a essere un faro del calcio mondiale. Non sono così sciocco da pensare che questo sia un percorso rapido o veloce, e penso che nemmeno voi lo siate. Credo fortemente in questo club. I nostri tifosi sono sempre stati fantastici, e capisco i loro dubbi, i loro timori. So che ci sono stati dei passi falsi e so che avere pazienza è difficile. Voglio essere chiaro e trasparente riguardo le difficoltà che avremo incontrato e incontreremo, ma la determinazione, oggi è chiara e insindacabile, dalla proprietà fino a tutta la nostra organizzazione, ed e’ quella di far tornare il Milan alla competitività, ripristinare l’orgoglio per questo club , e dovremo anche prendere delle decisioni difficili per riuscirci".
"La responsabilità è grande, ma non deve essere vissuta come un peso, semmai come un privilegio, sentimento che io provo. Per questo farò tutto il possibile per indirizzare questo grande club verso il suo percorso naturale. Sono convinto che potremo arrivarci se saremo insieme, anche e specialmente nei momenti di difficoltà, per superare tutte le sfide, ripristinare l’orgoglio nel Milan e i milanisti.
Prima di tutto, vorrei parlare della visione di Elliott. È chiaro ed evidente che il ritorno del Milan al top del calcio italiano e mondiale non dovrà avvenire in 10/15 anni. Lo faremo comunque in modo che rifletta in pieno i valori del nostro club e renderlo innovativo, inorgoglire i nostri fan. Il percorso è ancora lungo e richiederà tempo. Sarà complicato e so anche che commetteremo degli errori lungo, ma abbiamo una proprietà forte, assolutamente determinata nel raggiungimento degli obiettivi.
Non vorrei fissare una tabella di marcia irrealistica, ma siamo impegnati al massimo per centrare tutti gli obbiettivi. Ho scelto il Milan per queste ragioni e anche perché, soprattutto, è una bellissima sfida, unica nel mondo del calcio, una di quelle opportunità che penso capitino una volta nella vita, ridestare un gigante così importante per la città di Milano, per l’Italia, per tutto il mondo. Credo nella forza di questo club e di quello che rappresenta. Il Milan moderno è stato costruito sulle leadership di Berlusconi e Galliani e vorrei ringraziarli per l’eredità che ci hanno lasciato. Abbiamo più di 400 milioni di tifosi nel mondo: da questa base ripartiamo per raggiungere ciò che abbiamo in mente. Il Milan ha un valore forte, continua ad essere rispettato nel mondo da chiunque segua il calcio".
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"Siamo a 15 mesi (11 per me), a che punto siamo? È stato un periodo di forte attività per il Club e non tutto ciò che abbiamo fatto è visibile all’esterno. Non tutto ha funzionato, ma stiamo andando tutti nella stessa direzione. Abbiamo agito sul bilancio e stabilizzato il club. C’era una situazione finanziaria di emergenza. Nonostante le perdite che abbiamo registrato quest’anno (molte le abbiamo ereditate), il Club ora ha una solida stabilità finanziaria.
Il nostro patrimonio netto è salito dai -36 milioni del giugno 2018 al +83M del giugno 2019. La nostra posizione finanziaria netta è migliorata, grazie al rimborso del Bond da 116M. Questo ci ha permesso di accedere a nuove linee di credito. Gli aumenti di capitale hanno raggiunto 368M e le perdite accumulate coperte dall’azionista hanno raggiunto i 272M negli anni finanziari 2018/2019. Durante questo difficile periodo, le spese nette per la campagna acquisti sono state di circa 135M tra la finestra invernale e quella estiva del 2019. Una cifra tra le più alte di quelle registrate in Europa, per un totale di 157M dalla data di acquisto del Club".
"Abbiamo inserito in azienda persone che conoscono e amano il club per supervisionare e gestire la parte sportiva come Paolo Maldini e Zvonimir Boban. Entrambi hanno accettato una sfida difficile, entrando in un club con dei risultati certamente non ottimali negli ultimi anni. Stanno lavorando con impegno e passione. Hanno tutta la nostra fiducia e supporto. Abbiamo chiuso la prima stagione con un quinto posto, il miglior risultato degli ultimi 6 anni. Quest’ultimo, invece, è stato un inizio di stagione che non ci soddisfa, ma siamo decisi nell’ andare avanti e migliorare.
Stefano Pioli avrà tutto il nostro supporto, dato che lavora con massima dedizione per indirizzare la squadra nella giusta direzione. A causa delle perdite ereditate dal Club, siamo arrivati a chiudere un accordo con la Uefa per il Fair Play Finanziario che è consistito nell’esclusione dall'Europa League, un accordo molto doloroso, a causa della storia internazionale del Milan. Sappiamo che dobbiamo portare il Club all’interno dei parametri del Fair Play, e allo stesso tempo migliorare le prestazioni sul campo, giocare un calcio che faccia divertire i nostri tifosi e che li renda di nuovo orgogliosi. Per fare ciò dobbiamo tenere i costi sotto controllo e allo stesso tempo migliorare il team, un compito non semplice".
"Abbiamo una strategia chiara: quella di investire in giovani calciatori che possano migliorare negli anni, che spendano i loro migliori anni tra le nostre fila, diventando insieme a noi dei Top Players. Dopo gli investimenti in Bennacer, Theo, Leao, Paqueta, Piatek, abbiamo la squadra più giovane della serie A. Questo è un’ importante aspetto della nostra strategia, ma non esclude investimenti in giocatori di esperienza che possano fare da guida ai giovani nel loro percorso di crescita e miglioramento, come abbiamo fatto con Higuain e come faremo ancora.
Paolo e Zvonimir stanno facendo un grande lavoro nello sviluppo di questa strategia per creare un team competitivo. Siamo tutti molto pazienti, la verità è che servirà tempo, e questa è l’unica strada che il club può percorrere. Non vogliamo dare false promesse. Se il nostro primario obiettivo fosse sprecare denaro in calciatori sul viale del tramonto, metteremmo il club in una posizione pessima dal punto di vista finanziario e anche la squadra in campo sarebbe destinata al declino. Questo non è accettabile. Stiamo insomma percorrendo un percorso difficile, ma è l’unica strada da seguire per un futuro roseo del nostro Club, un percorso che faccia tornare il Club in salute dal punto di vista finanziario, con una squadra che, con forza e ottimismo, torni alla sua massima espressione".
"Stiamo anche investendo al di fuori del campo. Ci avete chiesto come migliorare i ricavi dal settore commerciale. Sappiamo che un cambio di rotta da questo punto di vista fosse necessario per far tornare a salire il fatturato del club. Ci vorrà tempo, non è un problema che si risolve in una notte. C’è un mercato evoluto dal punto di vista delle sponsorizzazioni e delle licenze. Ho già vissuto questo duro percorso, affrontato dai top club della Premier League negli ultimi 10 anni. Siamo concentrati nell’avere sponsorizzazioni in tutti i nostri principali asset, dalle divise di gioco alle maglie, ma ciò richiederà del tempo. Abbiamo implementato in maniera importante la nostra divisione commerciale per portare avanti questa strategia, guidata da un esperto Chief Revenue Officer (Casper Stylsvig).
Siamo tutti concentrati nel costruire questo percorso di crescita, sostenibile dei ricavi, prendendo spunto dai business model dei maggiori club europei, creando un modello di crescita sul lungo termine.
Abbiamo investito nella modernizzazione e costruito infrastrutture in tutto il club. C’è ancora tanto lavoro da fare internamente per modernizzare il club e renderlo adeguato agli standard del calcio moderno per guidare la crescita commerciale. Stiamo mettendo a punto il nostro team della divisione commerciale, assumendo esperti nei loro campi in aree come merchandising e il management delle infrastrutture che ci aiuteranno a sviluppare la strategia per aumentare i ricavi in queste importanti aree. Stiamo investendo molto sul digitale, con investimenti come quello per la Nuova App ufficiale. Questi investimenti sono necessari e innovativi per rendere il club in linea con i competitors. L’obiettivo di questi investimenti è portare la community di tifosi del Club sempre più vicina al Milan. Sappiamo quanto questo sia importante".
"Il nostro presidente ha parlato dello stadio. Elliott si sta impegnando molto sul futuro a lungo termine del Club e della città di Milano, con un investimento da 1,2 miliardi sullo stadio e sulla riqualificazione dell’area di San Siro. Questa è una chiara visione: dare a Milano lo stadio migliore al mondo, per offrire al Club il palcoscenico ideale per competere a livello mondiale e per dare al Club la giusta sostenibilità finanziaria.
So che c’è stato scetticismo, preoccupazione, ci sono stati cambiamenti di proprietà e incertezze. Qualcuno si chiede se Elliott ricalcherà ciò che è stato visto nel recente passato. Naturalmente, le preoccupazioni nel mondo del calcio aumentano se i risultati non arrivano. Questo è comprensibile e naturale, ma come ho detto, anche se faremo alcuni errori in questo difficile percorso, l’impegno di Elliott è assolutamente chiaro e fuori discussione. Siamo totalmente concentrati sul nostro obiettivo con un percorso in cui i valori del Club saranno rispettati. Nel turbinio del calcio moderno, il nostro sarà un progetto di successo".