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June 23 2020
A Tokyo e in tutto il Giappone, la parola lockdown non esisteva. La quarantena, per i giapponesi, era ben differente rispetto alla dura chiusura di tutte le attività come avvenuto in Italia.
Ma nel Paese in cui la tecnologia regala sempre nuove esperienze ecco comparire avatar e intelligenze artificiali in grado di controllare i comportamenti dei cittadini utili, secondo le società tech asiatiche, a prevenire nuovi contagi da Covid.
Se la Secom, società di sicurezza giapponese ha iniziato a utilizzare una guardia virtuale 3D presso la sua sede centrale di Tokyo in via sperimentale. La guardia virtuale controlla le temperature dei visitatori per prevenire la diffusione del coronavirus. La guardia virtuale a grandezza naturale, che assomiglia a un personaggio di un anime, viene mostrata su un display a specchio all'ingresso dell'ufficio. Se la telecamera termografica rileva che un visitatore ha una temperatura di 37.5 gradi o superiore, la guardia chiede alla persona di riprenderla con un termometro.
Tre mesi dopo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato di cantare "Happy Birthday" due volte durante il lavaggio delle mani per combattere il coronavirus, Fujitsu Ltd ha invece sviluppato un monitor di intelligenza artificiale che garantirà un controllo in fase di lavaggio.
L'intelligenza artificiale, in grado di riconoscere i movimenti complessi delle mani e di rilevare anche quando le persone non usano il sapone, era in fase di sviluppo prima dell'epidemia di coronavirus per le aziende giapponesi che attuano norme igieniche più severe, e si basa su una tecnologia utilizzata per la sorveglianza del crimine in grado di rilevare movimenti sospetti del corpo.
L'IA di Fujitsu controlla se le persone completano una procedura di lavaggio a mano in sei fasi che, come le linee guida emanate dall'OMS, chiede alle persone di pulirsi i palmi, lavarsi i pollici, lavarsi tra le dita e intorno ai polsi, e strofinare anche le unghie.