Giorgio de Chirico: una grande mostra a Palazzo Reale

Collezione privata © G. de Chirico by SIAE 2019
Giorgio de Chirico, La sala di Apollo, 1920
Firenze, Museo Casa Siviero © G. de Chirico by SIAE 2019
Giorgio de Chirico, Autoritratto in costume da torero, 1941-42
Milano, Museo del Novecento Mondadori Portfolio / Archivio Mondadori Electa, Luca Carrà – Museo del Novecento © G. de Chirico by SIAE 2019 Giorgio de Chirico Tempio greco, 1928 Olio su tela, 116,9 x 89,5 cm Collezione privata © G. de Chirico by SIAE 2019 Giorgio de Chirico Genealogic du rêve, circa 1928 Olio su tela, 72 x 53,5 cm Collezione privata Courtesy Galleria Tega, foto Daniele De Lonti © G. de Chirico by SIAE 2019 Giorgio
Giorgio de Chirico, Il figliol prodigo, 1922
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea © G. de Chirico by SIAE 2019
Giorgio de Chirico, Ritorno al castello, 1969
Macerata, Fondazione Carima – Museo Palazzo Ricci © G. de Chirico by SIAE 2019 Giorgio de
Giorgio de Chirico, Le Muse inquietanti, 1950 ca
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York, foto David Heald © G. de Chirico by SIAE 2019
Giorgio de Chirico, Il pomeriggio soave, 1916
Collezione privata © G. de Chirico by SIAE 2019
Giorgio de Chirico, Tempio greco, 1928
Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris © Musée d’Art Moderne / Roger-Viollet © G. de Chirico by SIAE 2019
Giorgio de Chirico, Malinconia ermetica, 1919
Collezione privata Courtesy Galleria Tega, foto Daniele De Lonti © G. de Chirico by SIAE 2019 Giorgio
Giorgio de Chirico, Genealogic du rêve, circa 1928
Ufficio Stampa Electa
Giorgio de Chirico, Milano, 1970

A quasi cinquant’anni di distanza dalla personale del 1970, le sale di Palazzo Reale di Milano tornano ad ospitare l’opera di Giorgiode Chirico, una delle più complesse figure artistiche del XX secolo, con una straordinaria retrospettiva curata da Luca Massimo Barbero

La Mostra

Suddivisa in otto sale, l’esposizione procede per temi pensati secondo accostamenti inediti e confronti originali, che abbracciano tutto il percorso artistico e di vita del "Pictor Optimus"e offrono la chiave d'accesso alla sua pittura ermetica, che affonda le sue radici nella Grecia dell’infanzia, matura nella Parigi delle avanguardie, da' vita alla Metafisica - che strega i surrealisti e conquista Andy Warhol - e, infine, getta scompiglio con le sue irriverenti e ironiche rivisitazioni del Barocco

Il percorso espositivo ha infatti inzio nella Grecia dell’infanzia (De Chirico nacque a Volos, in Grecia, da genitori italiani), con la tela del "Centauro morente" del 1909, e termina con la sala della  Neometafisica, grande summa della parabola dechirichiana. Fra l'inizio e la fine della parabola, si collocano le altre sei "sezioni": La Metafisica, il Quadro nel quadro, il Pictor Optimus, il Manichino, La stanza, I gladiatori

Trattandosi indubbiamente del tema principe della poetica dechirichiana, è impossibile non dedicare due righe al "Manichino",presentato in questa mostra (e nella sala dedicata)  secondo differenti declinazioni: fantoccio metafisico ne Il figliol prodigo (1922, Milano, Museo del Novecento), mentre assume le fattezze di Ettore quando stringe tra le braccia Andromaca (Ettore e Andromaca, 1924, Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea),essere pensante quando veste i panni dell’archeologo o del filosofo alla metà degli anni venti.

Dove e Quando

La mostra "De Chirico" apre al pubblico dal 25 settembre 2019 al 19 gennaio 2020 nelle sale di Palazzo Reale a Milano

Orari

lunedì 14.30-19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30
giovedì e sabato 9.30-22.30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura della mostra

L'esposizione è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale, da Marsilio e da Electa, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

Prestiti

Il cospicuo corpus di opere in mostra proviene da importanti musei internazionali tra i quali la TateModern di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Centre Pompidou e il Musée d’ArtModerne de la Ville di Parigi, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (GNAM) d Roma, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, The Menil Collection di Huston e il MAC USP diSan Paolo in Brasile.

Numerose sono anche le istituzioni milanesi: il Museo del Novecento, la Casa MuseoBoschi di Stefano, la Pinacoteca di Brera e Villa Necchi Campiglio

Giorgio de Chirico, breve biografia

Giorgio de Chirico nasce nel 1888 a Volos (Grecia), da genitori italiani.

Molto giovane segue un corso di disegno presso la Scuola politecnica di Atene, poi, dal 1906 al 1908, studia all’Accademia di Belle Arti di Monaco.

A partire dal 1910, le letture di Nietzsche lo spingono a produrre i primi autoritratti e paesaggi metafisici.

Durante la Prima Guerra Mondiale, de Chirico viene ricoverato all’ospedale militare di Ferrara, città in cui incontra Carlo Carrà e Filippo De Pisis, figure fondamentali nel suo percorso artistico

Nel 1919 De Chirico si trasferisce a Roma ed avvia un programma teorico che si concretizza sulle pagine della rivista "Valori Plastici", che si protrae fino al 1922: la rivista (alla quale contribuì anche Carrà) è l'organo delle ricerche più innovative e nelle sue pagine si recensiscon le opere di Malevic, Tatline Grosz, oltre, naturalmente, alle opere di Picasso, Kandinsky ed altri grandi maestri delle avanguardie.

Stabilitosi a New York per qualche tempo, De Chirico torna a Roma (precisamente in Piazza di Spagna, dove aveva anche il suo atelier) nel 1944: negli anni sessanta, lavorò nel suo studio anche Massimiliano Fuksas.

De Chirico muore nella capitale il 20 novembre del 1978, al termine di una lunga malattia.



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