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November 25 2016
Istituita dalle Nazioni Unite, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è tornata, puntuale come ogni 25 novembre.
In tutto il mondo si manifesta per non far calare in silenzio su una strage quotidiana che interesa l'universo femminile.
Numeri allarmanti provengono dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che, pochi mesi fa e in collaborazione London School of Hygiene & Tropical Medicine di Londra e al South African Medical Research Council, aveva presentato il più grande studio mai prodotto sugli abusi fisici e sessuali subiti dalle donne nel mondo. Un'analisi composta da 141 ricerche effettuate in 81 Paesi che aveva evidenziato che il 35% delle donne è vittima nel corso della vita di una qualche forma di violenza.
La più comune (sul 30% delle donne) è quella perpetrata da mariti e fidanzati. E ancora: il 38% di coloro che vengono uccise muore per mano del partner, mentre il 42% delle donne che hanno subito violenze fisiche o sessuali da uomini con cui avevano avuto una relazione riporta anche danni alla salute.
Offese, umiliate, denigrate, sfruttate, violentate, annientate psicologicamente e nel peggiore dei casi uccise.
In Italia, le donne vittime di violenza da parte di mariti, fidanzati o ex compagni, secondo i dati del Telefono Rosa, sono state circa 8.856 dall’inizio dell’anno, senza contare i casi di stalking.
Se poi si passa al numero delle vittime di femminicidio nel nostro Paese si rabbrividisce: 116 in soli 10 mesi.
Hanno nomi, volti ed una vita ormai spezzata quelli di Sara, Debora, Vania, Rosaria e Giulia ma ce ne sarebbero altri da ricordare.
Di seguito i 5 casi di femminicidio che in questo 2016 hanno sconvolto maggiormente l'opinione pubblica.
Strangolata e poi bruciata dal suo ex fidanzato
Aveva 22 anni, Sara Di Pietrantonio, tanti sogni ed una vita ancora da realizzare.
Studentessa universitaria, morta il 29 maggio in una strada alla periferia di Roma, strangolata dopo essere stata inseguita e poi bruciata dal suo ex fidanzato, Vincenzo Paduano. Non riusciva a rassegnarsi né alla fine della loro storia né al fatto che lei avesse iniziato un’altra relazione.
Uccisa da 15 coltellate
Deborah Fuso, 25 anni, il 17 maggio è stata uccisa nel milanese, a Magnano, nella scale dell’abitazione del suo ex fidanzato, Arturo Saraceno, incapace di accettare che il loro rapporto, già tormentato, potesse finire.
Aggredita e data alle fiamme, morta durante la sua agonia
Cosparsa di liquido infiammabile ed arsa viva da Pasquale Russo, un suo ex collega di lavoro nonché suo ex fidanzato. Così è morta Vania Vannucchi, infermiera, 46 anni, di Lucca. Prima aggredita e poi bruciata, con ustioni su gran parte del corpo, ha vissuto un’agonia che non le ha dato scampo.
Il corpo senza vita ritrovato chiuso in un sacco a pelo
Rosaria Lentini, 59 anni, di Catania, uccisa il 3 agosto dopo una lite, con 12 coltellate alla schiena, dalla mano del suo compagno, Nicola Piscitelli.
Subito dopo l’uomo si è costituito alla caserma dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), consegnando in seguito anche l’arma del delitto ancora sporca del sangue di lei. L’uomo ha anche indicato il luogo dove aveva nascosto il corpo della sua compagna, ritrovato senza vita chiuso in un sacco a pelo.
Violentata ed uccisa con un bastone
Giulia Ballestri, 40 anni, madre di tre figli, uccisa nel Ravennate il 19 settembre dopo essere stata violentata e poi presa a bastonate dal marito dal quale si stava separando, il noto dermatologo Matteo Cagnoni che, subito dopo la “furia omicida”, si è rifugiato con i figli nell’abitazione dei suoi genitori per poi tentare una fuga nei campi della zona circostante, evasione terminata con l’arrivo della polizia.