Giornata della memoria, 10 film da vedere (o rivedere)
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche arrivavano per prime nella città polacca di Oświęcim, più famosa con il nome tedesco di Auschwitz, e scoprivano l'orrore del campo di concentramento lì vicino, liberando i superstiti.
Dal 2005 il 27 gennaio è stato scelto come Giorno della Memoria, per ricordare le vittime dell'Olocausto. Per questa ricorrenza, ecco 5 film in uscita al cinema o già in sala, per non dimenticare.
La douleur di Emmanuel Finkiel
Film tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Marguerite Duras, è il diario di un'attesa, il racconto di una lacerante assenza. Durante l'occupazione nazista in Francia, la scrittrice francese è stata membro attivo della Resistenza, così come suo marito Robert Antelme, che nel 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau. Il libro, e ora il film, racconta il viaggio interiore di una donna che attraversa la violenza della Storia e dei sentimenti. Al cinema la interpreta Mélanie Thierry.
La douleur ha ricevuto otto candidature ai Premi César, gli Oscar francesi.
Uscita: 17 gennaio, distribuito da Valmyn e Wanted.
Chi scriverà la nostra storia di Roberta Grossman
Docufilm narrato dalle voci degli attori Adrien Brody (premio Oscar proprio per un film sull'Olocausto, Il pianista) e Joan Allen.
Tratto dall'omonimo libro dello storico Samuel Kassov sull'archivio segreto del ghetto di Varsavia, intreccia immagini d'archivio e rari filmati con nuove interviste e ricostruzioni storiche, che trasportano all'interno del ghetto di Varsavia e nelle vite dei combattenti della Resistenza che sfidarono i loro aguzzini con la verità, rischiando tutto per garantire che il loro archivio segreto sopravvivesse alla guerra e alla loro stessa fine.
Nel novembre del 1940 i nazisti rinchiusero 450 mila ebrei nel ghetto di Varsavia. Una compagnia segreta composta da giornalisti, ricercatori e capi della comunità, guidata dallo storico Emanuel Ringelblum e conosciuta con il nome in codice Oyneg Shabes ("La gioia del Sabato" in yiddish), decise di combattere le menzogne e la propaganda dei nazisti non con le armi e con la violenza, ma con carta e penna.
Uscita: 27 gennaio, distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema, con oltre 300 proiezioni in contemporanea in tutta Europa.
L'uomo dal cuore di ferro di Cedric Jimenez
Con Jason Clarke, Rosamund Pike, Mia Wasikowska, Jack O'Connell e Jack Reynor. Dal romanzo HHhH, l'incredibile storia vera del "Macellaio di Praga" Reinhard Heydrich, crudele gerarca nazista del Terzo Reich.
La storia dell'ascesa di Heydrich (Clarke) e del suo assassinio. Freddo e implacabile, Heydrich fu uno dei più potenti gerarchi del regime nazista e principale artefice della "soluzione finale". Accanto a lui sua moglie Lina (Pike,) che lo introdusse all'ideologia nazista. Tuttavia, un piccolo gruppo di combattenti della Resistenza ceca in esilio, addestrati dagli inglesi e guidati dal governo cecoslovacco, tentò di fermare "l'inarrestabile". Heydrich fu ferito a morte durante un'azione dei paracadutisti capitanata da Jan Kubis e Jozef Gabcik, mentre con la colonna di mezzi militari stava attraversando Praga.
Reinhard Heydrich fu il più alto ufficiale nazista a essere ucciso durante la seconda guerra mondiale.
Uscita: 24 gennaio, distribuito da Videa.
I bambini di Rue Saint-Maur 209 di Ruth Zylberman
Documentario francese. La regista Ruth Zylberman ha scelto un edificio parigino di cui non sapeva nulla, il 209 di Rue Saint-Maur. Per diversi anni ha indagato con l'obiettivo di ritrovare i vecchi inquilini del palazzo, per poter ricostruire la storia di quella che era stata una piccola comunità ebrea durante l'occupazione nazista.
Ha ritrovato gli ex abitanti del 209 nelle periferie di Parigi, a Melbourne, New York e Tel Aviv. Li ha filmati insieme all'edificio e alle sue pietre, riprendendoli come un organismo vivente, per poter comprendere che cosa resta delle loro vite "interrotte".
Uscita: 24 gennaio, distribuito da Lab 80 Film.
Schindler's List (1993) di Steven Spielberg
Torna in sala il grande classico di Spielberg, vincitore di due Oscar, per il miglior film e la regia.
La storia vera dell'industriale tedesco Oskar Schindler (interpretato da Lian Neeson), che durante la seconda guerra mondiale salvò centinaia di ebrei dallo sterminio.
In affari con i nazisti tedeschi, utilizzò la manodopera ebrea nelle sue fabbriche per arricchirsi. Pian piano però diventò il loro salvatore: prima costruì un campo per i suoi operai, dove le milizie non potevano entrare senza la sua autorizzazione. Poi, quando ormai l'annientamento si era scatenato, diede fondo a tutte le sue risorse finanziarie per costruire una fabbrica di pentole. Con l'aiuto dell'inseparabile Itzhak Stern (Ben Kingsley), il contabile ebreo, compilò una lista di 1.100 persone ebree perché gli venissero affidate come operai. E salvò così loro la vita.
Uscita: 24 gennaio, distribuito da Universal Pictures. Domenica 27 gennaio è in onda su Premium Cinema Emotion (canale 316 di Sky e canale 332 sul digitale terrestre) alle 21.
Qui, invece, 5 film da vedere (o rivedere) a casa. Uno sguardo diverso sul genocidio nazista.
Train de vie - Un treno per vivere (1998) di Radu Mihăileanu
La barbarie nazista può essere raccontata anche con ironia, strappando sorrisi rispettosi. Ci riesce questo grande piccolo film di Mihăileanu, ebreo rumeno naturalizzato francese.
Divertente tragicommedia dai toni surreali, racconta la storia di un villaggio ebraico dell'Europa dell'Est durante la seconda guerra mondiale. Per sfuggire ai rastrellamenti nazisti, i suoi abitanti inscenano la loro deportazione a bordo di un treno, nel tentativo di fuggire in Unione Sovietica e poi, da lì, in Palestina.
Remember (2015) di Atom Egoyan
In maniera insolita, i segni lasciati dall'Olocausto assumono atmosfere da thriller.
Un ottimo Christopher Plummer è Zev (in ebraico "lupo"), un anziano in fuga da una casa di riposo degli Stati Uniti, affetto da demenza senile, che vuole vendicare la sua famiglia sterminata ad Auschwitz. Barcollante e con lo sguardo smarrito, impugna la pistola, sul filo della suspence. Fino un finale con colpo di scena.
Il giardino dei Finzi Contini (1970) di Vittorio De Sica
Premiato con l'Oscar al miglior film straniero - il quarto Oscar per De Sica - e l'Orso d'Oro a Berlino, è l'adattamento cinematografico del libro di Giorgio Bassani.
La storia di un'altolocata famiglia ebrea di Ferrara, incredula - come il resto della borghesia ebrea italiana - di poter essere perseguitata nel proprio Paese, finché non viene prelevata in casa dai repubblichini.
Bastardi senza gloria (2009) di Quentin Tarantino
Sarebbe bello poter riscrivere la Storia. E Tarantino lo fa.
Brad Pitt è il capo di una banda di soldati ebrei "bastardi" che seminano il terrore tra i nazisti in Europa, uccidendoli e prelevando il loro scalpo. Mélanie Laurent è un'ebrea a cui è stata massacrata la famiglia che si vendica facendo esplodere il cinema in cui è bellamente seduto Hitler. Evviva!
Oscar a Christoph Waltz.
Il figlio di Saul (2015) di László Nemes
Oscar come miglior film in lingua straniera. Il regista ungherese fa rivivere la fabbrica della morte di Auschwitzin tutta la sua "normale" e abitudinaria brutalità. La inquadra da un punto di vista inusuale ma non meno scioccante, quello dei Sonderkommando (i "portatori di segreti"), gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri.
L'orrore è mostrato di sbieco, quasi mai frontalmente. Corpi nudi e senza vita affastellati, oltraggiati, trascinati, ma quasi mai messi a fuoco, a margine di fotogrammi intensi.
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