Beauty
July 28 2022
Secondo l’imprenditrice australiana Poppy King «il rossetto è molto più di un prodotto. È qualcosa che ti trasforma». Amato sin dall’antichità, questo cosmetico ha una storia ricca e affascinante.
Le prime testimonianze della sua esistenza risalgono a 5000 anni fa, in Mesopotamia, dove la regina sumera Puabi era solita stendere sulle sue labbra pomate a base di rocce rosse e piombo bianco. Nell’antico Egitto fu poi Cleopatra a tingersi le labbra di un rosso accesso, creato con una formula a base di scarabeo. Durante l’Impero Romano, tingere le labbra divenne poi un segno per classificare i funzionari maschili di alto rango nonché le donne delle alte sfere. Celebre la figura dell’imperatrice Poppea, moglie di Nerone, le cui labbra venivano colorate con gelsi, limone, petali di rosa e residui di vino.
Nel Medioevo, la religione cristiana si schierò contro ogni tipo di trucco, definendolo un «sacrilegio» e riprendendo il credo dell’antica Grecia secondo cui solo le donne di malaffare si tingevano le labbra. Contemporaneamente, però, a Venezia, la città più aperta dell'Occidente, lontana dall'arretratezza dell'Europa medievale, le signore dell'alta società indossavano un rossetto rosa brillante mentre le popolane uno color rosso terra.
Fu la regina Elisabetta I a riportare in auge la tintura per labbra, creata in quegli anni su una base di cera d’api. Tanta era la devozione della sovrana per il rossetto che nella società inglese dell’epoca il prodotto divenne merce di scambio al pari del denaro. Ancora una volta però il rossetto non avrebbe avuto vita facile. Fu l’austera regina Vittoria a proibirne l’uso, facendo diventare il cosmetico un segreto da nascondere con cura.
La prima donna a sfoggiare nuovamente il rossetto davanti a un grande pubblico fu l’attrice Sarah Bernhardt. Le sue labbra rosse diedero scandalo nel 1880 e poco a poco il rossetto diventò simbolo di femminismo e ribellione. Nonché baluardo di femminilità resiliente davanti al pericolo, quando Elizabeth Arden diede vita alla tonalità «Montezuma Red», in perfetto abbinamento con le uniformi dell’esercito. Persino Winston Churchill si convinse, durante il secondo conflitto mondiale, che il rossetto fosse un ottimo alleato per migliorare il morale della popolazione, decidendo così di non limitarne la produzione.
Dal 2016, ogni 29 luglio si celebra la giornata mondiale del rossetto, un’occasione per celebrare questo oggetto così simbolico, che sta vivendo un forte momento di rinascita dopo la pandemia (alla faccia di tutti quelli che dichiaravano che il lipstick index fosse morto). Il mercato dei rossetti ha infatti visto una crescita del 48% nei primi quattro mesi del 2022 con un fatturato totale superiore ai 222 milioni.
Selena Gomez
Rare Beauty non ha certo bisogno di presentazioni. Chiunque abbia passato anche solo qualche minuto su TikTok si sarà trovato di fronte a uno dei blush iperpigmentati che hanno reso il brand virale sui social.
Il marchio, fondato dall’attrice e cantante Selena Gomez, è riuscito in soli due anni a superare la nomea di “celebrity brand” ed entrare di diritto nella cerchia dei prodotti di bellezza più apprezzati dalle donne di ogni età.
Lo scorso 12 luglio - a un anno dal lancio di Rare Beauty in Italia, in collaborazione con Sephora - Selena Gomez ha presenziato a un evento a Milano dove ha colto l’occasione di presentare la sua ultima linea dall’evocativo titolo «Kind Words».
Si tratta di una collezione di rossetti e matite labbra in dieci tonalità i cui nomi rappresentano caratteristiche positive: Gifted (Capace), Bold (Audace), Creative (Creativo), Fun (Divertente), Humble (Umile), Lively (Vivace), Strong (Forte), Talented (Talentuoso), Wise (Saggio), Worthy (Degno).
«Volevo creare un rossetto classico che fosse veramente comodo. Ogni sfumatura è facile da indossare e perfetta per tutti i giorni» ha dichiarato la Gomez. Dal finish matte e la texture cremosa, la linea «Kind Words» spazia dal beige neutro al prugna intenso, passando per pesca, rosa e malva.