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October 21 2014
Il giovane favoloso al suo primo weekend al cinema raccoglie cifre da blockbuster, per la gioia del buon cinema. Il film di Mario Martone su Giacomo Leopardi, uscito il 16 ottobre in 220 copie, ha ottenuto la più alta media copia per sala con 5.012 euro e il secondo piazzamento al box office superando ampiamente il milione di euro (1.110.099).
"Sono sempre stato convinto che bisogna avere fiducia nel pubblico: il risultato clamoroso di questo primo fine settimana ci dice che gli spettatori hanno fame di bellezza, di pensiero, di emozioni profonde", ha detto il regista. "A Toronto il pubblico canadese si è entusiasmato per il film senza sapere chi fosse Leopardi, da noi lo si riscopre in modo entusiasmante: tutto questo vuol dire che il cinema è ancora vivo e potente".
Sulla bella onda del Leopardi interpretato da Elio Germano, rispolveriamo altri 10 film che hanno portato la poesia al cinema.
1) Bright Star (2009) di Jane Campion
Storia incentrata sulla grandezza dell'amore e della poesia, non è certo il film migliore della regista neozelandese. Si sofferma sugli ultimi tre anni di vita del poeta inglese John Keats, esponente del Romanticismo morto giovanissimo nel 1821. Lo interpreta Ben Whishaw, mentre Abbie Cornish è la sua musa Fanny Brawne, vicina di casa. Nella Londra del 1818 tra i due inizia una relazione segreta. "Ho l'impressione di dissolvermi", scrive Keats per descrivere a Fanny i suoi sentimenti.
2) Poeti dall'inferno (1995) di Agnieszka Holland
Spregiudicato e irriverente, da una parte c'è il giovanissimo Arthur Rimbaud, dissoluto e perso, dall'altra c'è Paul Verlaine. La regista polacca rappresenta la complicata relazione sentimentale tra i due poeti francesi, nata nella Parigi del 1873. Il poeta maledetto è interpretato da un Leonardo DiCaprio ventenne con la faccia ancora esile da ragazzino. Verlaine ha il volto di David Thewlis. Accurata la sceneggiatura, basata sulle lettere e sulle opere. Disinvolta la narrazione, che non censura baci tra i due, nudi e scene di sesso. "L'amore non esiste. L'avidità esiste, l'attaccamento basato sull'interesse privato esiste, il compromesso esiste, ma non l'amore. L'amore deve essere reinventato", dice il rivoluzionario Rimbaud/DiCaprio.
3) Howl (Urlo) (2010) di Rob Epstein e Jeffrey Friedman
James Franco interpreta con profondità e cuore Allen Ginsberg, il poeta della Beat Generation che negli anni '50 denunciava il fallimento dell'ottimismo americano. Sui suoi versi taglienti e neri si concentra il film dei due registi, intenso e stilisticamente attento. La narrazione unisce tre piani di realtà: l'intervista a Ginsberg; il processo per oscenità che scaturì nel 1957 in seguito al poema Howl, ricostruito sulla base delle trascrizioni originali; la poesia, che danza in disegni animati o si muove su flashback che vanno dalla performance imprescindibile della prima lettura pubblica di Ginsberg nella Six Gallery di San Francisco ai suoi incontri d'amore con Neal Cassady (Jon Precott) e il suo compagno di vita Peter Orlovsky (Aaron Tveit).
4) Un viaggio chiamato amore (2002) di Michele Placido
La vicenda umana e sentimentale della narratrice e poetessa Sibilla Aleramo viene ripercorsa attraverso un arco narrativo e temporale che va dall'adolescenza alla maturità, soffermandosi sul biennio 1916-18, periodo in cui la donna conobbe ed amò il poeta Dino Campana, in un rapporto discontinuo e tormentato, restituito dal carteggio su cui si basa la sceneggiatura. I due letterati sono interpretati da Laura Morante e Stefano Accorsi: tanta passione urlata e detta, con esasperazione, poche vibrazioni viscerali percepite.
5) Wilde (1997) di Brian Gilbert
"Ci sono due grandi tragedie nella vita: una, non ottenere quello che si vuole; l'altra, ottenerlo". Il regista inglese ci racconta il mago dell'aforismo e dell'arguzia, il poeta e scrittore irlandese Oscar Wilde. Lo interpreta con presenza scenica Stephen Fry. Si sofferma sulla vita di società, il matrimonio con Constance (Jennifer Ehle), l'amore per i figli, la rappresentazione delle sue commedie, l'incontro con il nobile Alfred Douglas (Jude Law) di cui s'innamora, passando per il processo per sodomia e la condanna. Una biografia puntuale, godibile seppur non memorabile.
6) Sylvia (2003) di Christine Jeffs
Gwyneth Paltrow interpreta la poetessa statunitense Sylvia Plath. La regista neozelandese si sofferma sulla storia d'amore tra la donna e il poeta britannico Ted Hughes (Daniel Craig), suo marito, dal loro incontro a Cambridge, nel 1956, al suicidio della Plath, nel 1963. Non molto apprezzato dalla critica, che lo ha definito "un melodramma intellettuale".
7) Prima che sia notte (2000) di Julian Schnabel
Seconda esperienza cinematografica per il pittore americano, che gli ha fatto vincere il Leone d'argento alla Mostra del cinema di Venezia. Javier Bardem interpreta il poeta e romanziere cubano Reinaldo Arenas, che attraverso la sua arte ha combattuto strenuamente il regime di Fidel Castro. Arrestato nel 1973 perché omosessuale, andò in esilio negli States nel 1980. Biopic impressionistico, solida la performance di Bardem.
8) Poesia che mi guardi (2009) di Marina Spada
Tra documentario e fiction, il film si concentra sulla poesia, sul suo ruolo nella società di oggi e sulla figura di Antonia Pozzi, poetessa milanese morta suicida nel 1938 a soli ventisei anni. Diverse le immagini d'epoca della Pozzi, tratte dai filmati di famiglia. Non proprio riuscitissimo, il lungometraggio ha il merito di dare luce a una poetessa dimenticata del Novecento. Il titolo deriva da un verso della scrittrice tratto da Preghiera alla poesia.
9) Il colore del melograno (1968) di Sergej Paradžanov
Il regista sovietico racconta la vita del trovatore armeno Sayat-Nova, il più grande poeta armeno del Settecento, non attraverso una narrazione convenzionale ma tramite la sua poesia, che ci fa vedere, più che sentire, facendo uso di una serie di episodi statici. Vediamo il poeta crescere, innamorarsi, entrare in un convento e morire. Sofiko Chiaureli interpreta sei personaggi, sia maschili che femminili. Biopic rivoluzionario, è privo di dialoghi e movimenti della macchina da presa. Ebbe problemi con la censura sovietica.
10) Giovani ribelli - Kill Your Darlings (2013) di John Krokidas
Non è propriamente un biopic, ma la ricostruzione di un fatto di cronaca che coinvolge tre poeti della Beat Generation. Ambientato tra il 1943 e il 1945, racconta l'omicidio di David Kammerer (Michael C. Hall) da parte di Lucien Carr (un magnetico Dane DeHaan) e come quest'ultimo, tormentato e carismatico, abbia emotivamente stregato e ispirato soprattutto Allen Ginsberg (Daniel Radcliffe), ma anche Jack Kerouac (Jack Huston) e William S. Burroughs (Ben Foster).