(Ansa)
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Cos'è il "golden power" invocato dal Ministro Giorgetti?

L’offerta di ieri lanciata da UniCredit per acquisire BancoBPM ha spiazzato tutto il mondo finanziario italiano. Anche il governo è stato colto di sorpresa, con Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti in prima linea nel commentare aspramente l’iniziativa di Andrea Orcel (AD di UniCredit), “è una banca straniera” ha sentenziato il leader della Lega. Più istituzionale il titolare del Mef: “come è noto esiste il golden power, quindi il governo valuterà attentamente quando UniCredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso”.

Ma cos’è il golden Power evocato da Giorgetti?

Il Golden power è uno strumento che consente al governo di intervenire, qualora lo ritenga necessario, al fine di tutelare gli assetti delle imprese operanti in settori strategici o di interesse nazionale. Indi per cui questo potere si traduce nella possibilità di porre precise condizioni all'acquisizione di partecipazioni, oppure nell'imporre delibere societarie, financo a bloccare le operazioni ritenute rischiose per la sicurezza nazionale.

Introdotto nel 2012, il golden power ha sostituito un altro strumento: golden share. Quest’ultimo era stato creato in negli anni Novanta (legge n. 47/94) e garantiva allo Stato una partecipazione azionaria privilegiata con diritto di veto sulle decisioni aziendali cruciali in imprese privatizzate. Lo strumento rimase in vigore fino al 2009, quando la Commissione Europea avviò una procedura di infrazione contro l'Italia, giudicando che il sistema della golden share violasse la libera circolazione dei capitali, pur riconoscendone la legittimità in quanto strumento atto a difendere gli interessi vitali dello Stato.

Con il passaggio da golden share a golden power, si passò dalla partecipazione azionaria diretta a un potere di intervento più ampio e flessibile, disciplinato dal decreto-legge n. 21 del 15 marzo 2012. Questo strumento si applica a settori strategici come difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e comunicazioni.

Nel 2019, il golden power è stato esteso alle reti di telecomunicazione elettronica e alla tecnologia 5G. Nell'aprile 2020, con il decreto "liquidità", il suo ambito di applicazione è stato ulteriormente ampliato: oltre ai settori tradizionali, ora include anche il controllo su ambiti come finanza, credito, assicurazioni, energia, acqua, sanità, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori e cybersecurity. L’ultima modifica risale al 1° gennaio 2023, a partire da questa data il golden power può essere esercitato anche nelle operazioni tra imprese italiane in settori come energia, trasporti, salute, agroalimentare, credito e assicurazioni. Proprio in questa casistica ricade l’eventuale acquisizione di BancoBPM da parte di UniCredit.

Si sa, il mercato è libero, ma fino a un certo punto.

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