Gran Sasso: tutti gli incidenti della storia

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L'ingegnere alpinista Francesco de Marchi, pioniere delle cime del Gran Sasso. Nel 1569 scrive il primo episodio di cronaca sulla valanga di Passo della Portella
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Il monumento che ricorda la tragedia di Fonte Vetica del 1919. Perse la vita una famiglia intera di pastori per la fortissima bufera di neve abbattutasi sul Gran Sasso.
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Il Monte Bolza del gruppo del Gran Sasso (sullo sfondo) alle cui falde perse la vita la famiglia del pastore Pupo Nunzio di Roio

Autoritratto dello studente alpinista Mario Cambi morto nella tormenta durante un'escursione sul Gran Sasso. La salma sarà trovata nella primavera del 1929
Il compagno di Cambi, Paolo Emilio Cichetti morto assieme al primo nella tragedia del 1929
La guardia Forestale Pasqualino Vitocco, ucciso durante il raid per la liberazione di Mussolini dai parà tedeschi a Campo Imperatore
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Aliante tedesco schiantato sulle pendici del Gran Sasso durante la liberazione di Mussolini
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Mussolini liberato dalla prigione di Campo Imperatore. Nell'operazione persero la vita il carabiniere Giovanni Natali e la guardia forestale Pasqualino Vitocco
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Vista di Campo Imperatore dal Fieseler "Cicogna" che evacoò Mussolini dalla prigione sul Gran Sasso
Immagine della zona industriale de L'Aquila dopo i bombardamenti americani dell'8 dicembre 1943.
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Lavori nel traforo del Gran Sasso. Il 15 settembre 1970 una escavatrice provoca la rottura accidentale di un serbatoio naturale d'acqua nel ventre della montagna.
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L'imbocco del traforo del Gran Sasso. Nel settembre 1970 la città di Assergi fu parzialmente allagata a causa di un incidente durante i lavori di costruzione.
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Assergi. Rendering del laboratorio sotterraneo dell'INFNnelle viscere del Gran Sasso. Nel 2002 vi fu una fuoriuscita accidentale di trimetilbenzene
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Un frame di un video inviato dalla colonna di soccorritori durante il viaggio notturno verso l'hotel Rigopiano, travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga.

Nell'inverno 1569 una grande valanga si staccò dalle pendici sopra il passo della Portella. Fu il primo incidente sul Gran Sasso riportato dalle cronache di Francesco De Marchi, ingegnere ed alpinista (fu il primo a compiere la scalata della cima più alta della catena appenninica). Le vittime dell'incidente furono 18, travolte dalla massa nevosa in seguito alle precipitazioni eccezionali di quell'inverno.

- LEGGI ANCHE: CHI SONO LE VITTIME DELL'HOTEL RIGOPIANO

È rimasta impressa nella memoria locale la tragedia di Fonte Vetica, sotto il Monte Bolza. Era il 13 ottobre 1919 quando il pastore Pupo Nunzio di Roio fu colto da una improvvisa bufera di neve che anticipò un rigido inverno. Con il pastore morirono i suoi due figli piccoli e la moglie che aveva disperatamente cercato di raggiungerli e che non aveva retto al dolore. Nella tormenta persero la vita anche 5.000 pecore tra gli alpeggi del Gran Sasso.

Dieci anni dopo, nel 1929, fu la volta di due studenti alpinisti rimasti bloccati dalle avverse condizioni meteorologiche. Mario Cambi ed Emilio Cichetti rimasero isolati all'interno del rifugio Garibaldi, senza che i soccorritori potessero raggiungerlo. Cicchetti morì nel tentativo di raggiungere il paese di Pietracamela quando era a meno di 3 km dall'abitato. Nel 1942 la famosa guida ampezzana Ignazio di Bona fu travolto dalla valanga nel tentativo di soccorrere alcuni sciatori rimasti bloccati nella neve.

Venne la guerra ed il Gran Sasso fu teatro della liberazione di Benito Mussolini da parte dei parà tedeschi di Otto Skorzeny. Durante l'azione nota come "Operazione Quercia" furono uccisi il carabiniere Giovanni Natali e la guardia forestale Pasqualino Vitocco, oltre a diversi feriti tedeschi causati dallo schianto di uno degli alianti atterrati a Campo Imperatore.

Passano pochi giorni dalla liberazione di Mussolini quando le pendici del Gran Sasso echeggiano il rombo assordante dei B-25 dell'Usaaf. Il loro obiettivo sono gli snodi ferroviari de L'Aquila. Dalle pance dei bombardieri piovono le bombe che generano una tragedia nella tragedia. I convogli colpiti dagli ordigni trasportavano prigionieri alleati e italiani, tra cui alcune tra le famiglie deportate dal ghetto di Roma. Muoiono oltre 200 persone.

Il 15 settembre 1970,durante gli scavi per la costruzione del traforo del Gran Sasso, la "talpa" scavatrice provocò la foratura di un serbatoio sotterraneo naturale d'acqua. La pressione altissima provoca l'allagamento di parte dell'abitato di Assergi

Il 16 agosto 2002 un altro incidente generato dall'opera dell'uomo: dai Laboratori dell'INFN nelle viscere del Gran Sasso fuoriescono da un recipente 50 litri di trimetilbenzene causando l'inquinamento della falda acquifera a valle del massiccio.

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