Televisione
December 16 2017
L'Italia migliore e i suoi talenti. Si è concluso a Ragusa il lungo viaggio di Grand Tour d'Italia, il live & media experience del settimanale Panorama, che ha portato su Rete 4 il meglio degli incontri e dei protagonisti delle tappe di Panorama d'Italia 2017. Un'ipnotica carrellata tricolore di eccellenze dell'enogastronomia, dello spettacolo, dell'industria e della cultura, terminata in Sicilia con la puntata del 15 dicembre.
"C'è il sud che arranca, prigioniero dei suoi stereotipi. E c'è il sud che guarda al futuro e cerca la spinta per la rinascita". Comincia così il racconto di Giorgio Mulè - direttore del magazine Panorama e conduttore con Alessia Ventura di Grand Tour d'Italia - che cita le parole del grande scrittore siciliano Gesualdo Bufalino. "Ragusa - spiega Mulè - è quella città dove il passato detta la linea al presente, dove chi è intelligente, ha passione amore e talento può riuscire".
Capoluogo di provincia più a sud d'Italia, gioiello barocco, bellezza che suscita meraviglia: Ragusa è una di quelle città che vanno viste almeno una volta nella vita, sempre più consapevole com'è delle proprie bellezze archiettoniche e culturali. "È una città in grande crescita", come racconta la Ventura.
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Tra gli ospiti dell'ultima puntata di Grand Tour d'Italia, c'è anche il cantante e musicista siciliano Roy Paci, tra i Big in gara a Sanremo 2018. "Ho la Trinacria tatauta nel cuore. In ogni cosa che faccio c'è il sole della mia terra, c'è al sofferenza e la gioia. Ho dedicato anche una canzone al mio paese, perché non lo avevo mai fatto prima: del resto l'amore per la musica è nato qui, quando il maestro della banda per la prima volta mi ha messo in mano una tromba", svela all'inviato Cataldo Calabretta.
Non poteva poi mancare la cucina siciliana, raccontata dal giovane chef Peppe Venezia, che ha proposto un grande classico, lo spaghettone con le sarde e il finocchietto. "Nei miei piatti c'è tanta Sicilia, perché penso che i piatti della tradizione siano molto importanti. La caponata è la ricetta icona della nostra cucina. Sulla tavola di Natale? Non può mancare il pesce fritto con degli ortaggi in agrodolce".
Tra i momenti più belli della puntata, il focus sull'inedito gemellaggio Ragusa-Sicilia, attraverso l'Accademia Teatro alla Scala, che forma tutte le maestranze coinvolte nella messa in scena di un'opera lirica. "Il progetto è particolarmente significativo poiché impegna concretamente i giovani nella realizzazione di uno spettacolo, dando loro l’opportunità di sperimentare la genesi di una produzione teatrale", spiega Gianni Bocchieri, direttore generale assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia
Così Il barbiere di Siviglia è andato in scena al Teatro Donnafugata, una sala ottocentesta all'interno dell'omonimo palazzo, una delle più piccole d'Europa.
"Il sud non è una zavorra, è una regione d'Europa forte ma può diventare una mina se le insoddisfazioni dovessere prevalere", spiega lo scrittore Maurizio De Giovanni, che ha scritto a quattro mani con Pino Aprile, Raffaele Nigro e Mimmo GangemiAttenti al sud, un'analisi passionale e appassionata. "La Calabria e tutto il sud si stanno assuefando al degrado, eppure non si solleva mai una protesta. Spero che questo popolo abbia uno scatto d'orgoglio: vogliamo che sia ordinario quello che viene spacciato per non ordinario", osserva Gangemi.
Pudica, misteriosa come una donna d'altri tempi. Ragusa è luogo di silenzio e meditazione, rinata dopo il terrremoto del 1693. "Si è ricostruito non com'era ma dov'era", spiega Giorgio Mulè dialogando con Vittorio Sgarbi, ospite fisso di Grand Tour d'Italia. "Un mondo dimenticato, superato, quello del Rinascimento che si è rigenerato col barocco nello stesso sito", spiega il critico d'arte.
Ed è su Ragusa Ibla, cuore antico del centro storico, luogo di chiese, santuari e la città della memoria che si concentra il racconto di Sgarbi. "Oggi è giusto che un turista passi da qui, un luogo appartato e segreto, affascinante e misterioso. Ragusa è forse la provincia più bella della Sicilia, con Comiso, Modica e Scicli che compongono un percorso unico".
Siciliana d'adozione è invece Rita Dalla Chiesa. "È la terra che amo di più, una terra di passione e fuoco, non sempre positivo. Il mio è un patrimonio d'amore ereditato dai miei genitori, tanto che ho comprato casa a Mondello, al villaggio del pescatori", rivela a Calabretta. "Per molto tempo non sono tornata a Palermo, dove fu ucciso mio padre, il Generale Dalla Chiesa, ma oggi vedo che c'è tanta speranza tra i giovani: spero che quella rinascita non si blocchi".
Il ricordo finale passa anche attraverso le parole dei giudici Falcone e Borsellino, simbolo di legalità e giustizia. "Abbiamo alle spalle stagioni drammatiche, come quella del '92, e quelle sollecitazione che diedero i due magistrati, quelle indicazioni sono state largamente seguite parlando di anti-mafia e legalità nelle scuole e con i giovani", osserva Giovanni Legnini, vice presidente del Csm.