Si lanciano allarmi sugli approvvigionamenti di grano e cereali a causa della guerra in Ucraina e dell’ambiguità con i Paesi in via di sviluppo della Russia, che è uno dei maggiori produttori. Ma i veri meccanismi per queste materie prime dipendono soprattutto dagli interessi di poche multinazionali dell’Occidente, cruciali per l’offerta e il prezzo. E tra realtà e propaganda, l’Italia e la sua industria di trasformazione rischiano di restare schiacciate.