Dal Mondo
November 17 2024
L'amministrazione guidata da Joe Biden ha tolto le restrizioni all’uso da parte dell’Ucraina di armi di fabbricazione statunitense per colpire in profondità la Russia, lo riporta l’agenzia Reuters citando fonti vicine alla decisione. Anche il New York Times riferisce la notizia citando alcuni funzionari dell'amministrazione secondo i quali i missili probabilmente saranno dispiegati all'inizio contro le truppe russe e nordcoreane in difesa delle forze ucraine nella regione di Kursk. La notizia arriva dopo che nella notte tra sabato e domenica la Russia ha scatenato sull'Ucraina una violenta offensiva, lanciando 120 missili e 90 droni. Si è trattato di uno dei più grandi attacchi dall'inizio della guerra. In diverse aree del Paese sono state colpite le reti energetiche, le centrali termiche, con blackout e incendi nella capitale che hanno costretto la popolazione a fuggire con il buio dalle proprie case e ripararsi nelle metropolitane. Mentre scriviamo, secondo il Kyiv Independent, «l'attacco con missili e droni su larga scala lanciato dalla Russia ha provocato la morte di almeno sette civili e il ferimento di almeno 19 in più regioni del Paese». Inoltre, secondo pubblicato su Facebook dallo Stato maggiore delle Forze armate ucraine, le truppe russe hanno colpito le posizioni delle Forze di difesa e le zone popolate dell'Ucraina con due missili e ben 112 bombe aeree guidate. I russi, secondo quanto riferito, hanno effettuato più di 4.500 bombardamenti, 88 dei quali utilizzando razzi di segnalazione.
In un messaggio video su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che l' aviazione ha abbattuto «oltre 140 obiettivi aerei durante la notte e questa mattina, i terroristi russi hanno utilizzato vari tipi di droni, tra cui gli Shahed, nonché missili da crociera, balistici e aerobalistici, come gli Zircon, gli Iskander e i Kinzhal». Chi si illudeva che Vladimir Putin diminuisse la portata degli attacchi all’Ucraina è rimasto deluso ed è evidente che quanto accaduto l’altra notte è un messaggio molto chiaro a Zelensky, all’Unione Europea, alla Nato e a Donald Trump che ha promesso di fermare anche questa guerra oltre a quella in Medio Oriente.L’odierna decisione di Biden rappresenta una netta inversione nella politica americana e arriva a due mesi dall'insediamento del presidente-eletto Donald Trump.
Gli Stati Uniti hanno quindi deciso di consentire all'Ucraina l'uso dei missili Atacms, una mossa che, secondo i funzionari americani citati dal New York Times, risponde al coinvolgimento delle truppe nordcoreane nel conflitto da parte della Russia. Sebbene questa decisione non influirà significativamente sull'esito della guerra, mira a inviare un chiaro messaggio alla Corea del Nord. L'Ucraina potrebbe inizialmente impiegare questi missili contro le forze russe e nordcoreane che rappresentano una minaccia a Kursk, ma il presidente Biden potrebbe estenderne l'uso anche in altre aree strategiche. La Corea del Nord potrebbe arrivare a schierare fino a 100.000 soldati a sostegno della Russia nel conflitto contro l'Ucraina. Lo riporta Bloomberg, precisando che un'azione di tale portata non sarebbe immediata e che un supporto militare di questa scala, se confermato, sarebbe probabilmente organizzato in lotti con rotazioni di truppe nel tempo, anziché attraverso un dispiegamento unico. La testata ricorda che all'inizio di questo mese il diplomatico ucraino in Corea del Sud, Dmytro Ponomarenko, aveva espresso un'analisi simile.
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