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'Hallucinations’, Oliver Sacks racconta il suo rapporto con l'LSD

Il neurologo e scrittore inglese Oliver Sacks è famoso per la serie di libri in cui racconta le storie cliniche e le patologie neurologiche dei propri pazienti. Nel suo nuovo lavoro Hallucinations (Picador), ancora inedito in Italia, il settantanovenne dottore diventa per la prima volta protagonista di alcuni di questi racconti, mettendo a nudo sua esperienza di gioventù con le droghe.

Come fa notare un recente articolo-intervista del Telegraph, perché mai il dottor Sacks, che ha speso una vita nel tentativo di risolvere i problemi psichici delle persone, ha rischiato di rovinare il proprio cervello abusando di stupefacenti come LSD, cocaina, speed e anfetamine?

Sacks lo spiega appunto in Hallucinations, in cui, oltre a restituire numerosi esempi di individui affetti da varie anomalie percettive, inserisce anche il proprio caso personale. Rivelando dei dettagli che oscillano tra il comico e il terrificante, in uno dei capitoli descrive le sue avventure allucinate e gli stati di stordimento causati dall’utilizzo di droghe.

Nella propria bibliografia il medico inglese aveva sempre taciuto sul controverso periodo che va dall’infanzia all’inizio del suo operato clinico a New York (1966), ma in questo libro fornisce finalmente uno sguardo su quello che lui chiama “il buco nel mezzo”.

Molti aneddoti svelano le particolari abitudini di Sacks in quel frangente della sua vita. Ma un episodio sembra contribuire in modo decisivo al suo successo letterario: in un weekend dedicato allo speed, nel 1967, durante il quale riuscì a leggere in una volta sola tutte le 500 pagine di un trattato vittoriano sulla emicrania, maturò l'idea di realizzare delle opere a tema medico che combinassero scienza e aspetti umanistici. Quella fu l’ultima volta che toccò dello speed, iniziando invece a lavorare sul libro che lanciò la sua carriera di scrittore: Emicrania (Adelphi).

Da allora Sacks ha sfornato opere come L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello , Musicofilia o L’occhio della mente (tutti per Adelphi), che lo hanno consacrato come uno dei più importanti divulgatori nel suo campo.

In qualche modo quindi, l’utilizzo di LSD e affini fu una sorta di primo esperimento scientifico fatto su sé stesso che aiutò il dottore a sviluppare quel tipo di empatia che anima così vivamente i resoconti nei suoi libri. Sacks dichiara però al giornalista del Telegraph: “Certamente non intendo raccomandare l’uso di stupefacenti. Ho fatto molte cose stupide. Penso che all’epoca ci fosse qualcosa di distruttivo in me, e spesso ho assunto delle dosi molto elevate e rischiose”.

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Hallucinations – Oliver Sacks (Pan Macmillan)
Emicrania – Oliver Sacks (Adelphi)
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello – Oliver Sacks (Adelphi)
Musicofilia – Oliver Sacks (Adelphi)
L’occhio della mente – Oliver Sacks (Adelphi)

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