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September 24 2014
Si dice Hayao Miyazaki e si parla di mondi fantastici. Come spalancare una porta su territori inesplorati, conosciuti solo a chi è capace di seguire il filo dell'immaginazione. Anche se lui, Miyazaki, in realtà è un vero mago nel fare l'ospite: accoglie i visitatori e li accompagna per mano, con delicatezza, nei suoi universi. Fa in modo che quei personaggi si presentino ed entrino in una sintonia magica che fa si che, presto, diventino amici, affettuosi componenti della costellazione intima dei visitatori.
Con "Si alza il vento", ultima creazione presentata a Venezia, Miyazaki ha dciso di dare il suo addio definitivo al grande schermo. E la casa editrice Ultra propone un viaggio nella storia e nelle storie del maestro delle anime, raccontato da Valeria Arnaldi. Perché leggerlo?
- Contro i luoghi comuni. Occorre leggere attentamente le parole di Miyazaki: "Nel mio cinema si sogna molto, ma la realtà ha sempre l'ultima parola". Così si vola nei cieli dell'Adriatico con Porco Rosso, si plana su qeulli di una cittadina giapponese sulla scopa di Kiki mentre fa le sue consegne a domicilio, si può partecipare a terribili battaglie nei cieli animati di draghi insieme al protagonista de Il castello errante di Howl o salire su uno scuola bus che diventa un gattone gigantesco nelle campagne nipponiche de Il mio vicino Totoro. Ma per sapere come mai queste storie riescono a coinvolgere così tanto anche (e soprattutto) gli adulti bisogna pensare alla realtà. È lei la vera protagonista di questi sogni, così vicina a tutti e così fantasticamente comprensibile.
- Manga, o della ragione di un successo. Secondo Miyazaki, c'è una ragione "fisica" alla base del successo dei fumetti in Giappone: si tratta di una diversa modalità di interpretazione e sintesi della realtà che nei manga si traduce in un codice di linee e punti. Ancora una volta però si parla di realtà nel senso più completo del termine: politica, economia, erotismo... In una combinazione sensazionale con i ritmi della vita. Perché i manga sono una proposta al relax. O per lo meno di allentare lo stress.
- Alla scoperta del funzionalismo onirico. Un azzardo, ma forse questa potrebbe essere la definizione del lavoro di Miyazaki. Nulla è accessorio nelle sue creazioni: se qualcosa risulta ridondante, viene eliminato. Altrimenti è funzionale. Così il ritmo e la composizione scenica sono sempre leggeri, coinvolgenti ma mai sopra le righe. E ogni elemento del film è realizzato grazie a un lavoro di squadra, composta però solo di eccellenze. Esempio numero uno, la musica. Funzionale alla narrazione e quasi sempre sotto l'egida del fidatissimo Joe Hisaishi, compositore, pianista e regista a sua volta.
- Una passione. Non c'era bisogno di questo libro per saperlo, probabilmente, ma Miyazaki ha vastissime schiere di appassionati seguaci. Da Akira Kurosawa a Steven Spielberg, gli estimatori non si contano. Ma c'è chi ha deciso di dedicargli un tributo. A pagina 233 del volume se ne scoprono alcuni.
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Valeria Arnaldi, Hayao Miyazaki. Un mondo incantato, edizioni ultra