Televisione
November 14 2016
di Laura Della Pasqua
Anche Netflix con la popolare serie tv House of Cardsdovrà fare i conti con la vittoria di Donald Trump anche se, in un certo senso, l'aveva prevista. Non è un mistero che gli autori facciano largo uso dei Big Data per piegare la creatività alle reali richieste del pubblico. La quarta stagione si è chiusa con Frank Underwood (Kevin Spacey) che in combutta con la moglie Claire (Robin Wright) aveva dichiarato la “Grande Guerra” contro i terroristi islamici.
Nelle ultime puntate, sull'onda della candidatura di Hillary Clinton e dell'ampio sostegno dei media, gli sceneggiatori avevano aperto alla possibilità che proprio la first lady Claire sarebbe diventata la prima presidente donna degli Stati Uniti. Il personaggio centrale restava però sempre Underwood che specie nell'ultima serie aveva assunto caratteri simili a Trump. Il protagonista Kavin Spacey in una intervista si era spinto a dire che il suo Underwood avrebbe di sicuro sostenuto Trump dandogli lezioni di strategia politica.
In una intervista a RadioTimes.com le star della fiction, da Neve Campbell a Michael Kelly (nella parte del capo dello staff della Casa Bianca) avevano chiaramente prefigurato un qualche legame tra il malefico e spregiudicato Francis-Frank e Donald Trump dicendo che questi come presidente sarebbe stato di sicuro peggiore della fiction.
Il creatore di House of Cards, il 67enne scrittore Michael Dobbs, non aveva nascosto all'express.co.uk durante la campagna delle primarie che mai si sarebbe aspettato l'ascesa del miliardario, un evento stupefacente più del crollo del muro di Berlino.
Ora che lo scenario politico è cambiato, la quinta stagione di House of Cards, in arrivo a marzo non può non tenerne conto. Anzi la sfida sarà proprio di anticipare le mosse di quella che si annuncia come una presidenza ricca di colpi di scena. In che modo?
Un paio di mesi fa, in piena campagna elettorale, sui social si erano rincorsi alcuni rumors sull'ipotesi di un'uscita di scena di Underwood nel peggiore dei modi, ucciso, magari dalla stessa moglie pronta a scalare la Casa Bianca. Una indiscrezione lanciata dal New York Post, magazine americano, secondo cui il celebre volto di Hollywood si sarebbe stancato di essere sempre associato al presidente della fiction. Una voce però subito smentita dallo staff dell’attore.
La quinta serie, stando sempre alle indiscrezioni, avrebbe dovuto ruotare attorno all'ascesa al potere della first lady pronta, per raggiungere il suo obiettivo, anche a tramare contro il marito fino a diventare il mandante della sua uccisione.
Ora con la vittoria di Trump tutto verrebbe rimesso in discussione. È difficile infatti che questa serie al top della classifica dei tv movies e attenta ai trend, si lasci scappare l'occasione di cavalcare la novità politica che plasmando il personaggio di Underwood, in un certo senso ha anticipato. Non a caso l'uso dei Big Data, l'enorme mole di informazioni tratte dal web utili a intercettare i movimenti di opinione, ha guidato la creatività degli autori per farne un prodotto il più aderente possibile alle aspettative del pubblico. E l'uso degli algoritmi per costruire la campagna elettorale e possibilmente farne uno strumento di condizionamento delle masse, è entrato anche nelle ultime puntate di House of Cards.
Finzione e realtà quindi si intrecciano, l'una sembra ispirare l'altra. I social hanno fatto notare che la nuova first lady Melania ha già copiato lo stile Claire: abiti sobri sul tono del beige e del grigio durante la campagna elettorale e in total white abbagliante quando e salita sul palco dell'Hilton accanto al marito e a tutta la famiglia al completo per il discorso dopo il vittorioso risultato.
House of Cards creando con Underwood un personaggio più simile a Trump che alla Clinton ha saputo leggere i tempi. Ora bisogna vedere se saprà anticipare le mosse del neopresidente. Forse è il primo caso in cui una fiction sa leggere meglio dei sondaggi e dei media, dove sta andando un Paese.