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January 12 2013
Sapete che in seguito alla condanna di Strasburgo nei confronti dell’Italia per il trattamento inumano e degradante riservato ai detenuti nelle patrie galere la ministra Paola Severino si è detto affatto sorpresa. Insomma, se lo aspettava lei. Se lo aspettava nel senso che proprio lo aspettava, a braccia conserte o a mani giunte, magari intonando una preghierina con l’amico di sempre, Pier Ferdinando Casini, perché ciò non accadesse, voglia il cielo. E’ accaduto.
Potrei soffermarmi su questo oppure, se preferite, sull’ultimo sciopero rasenta-morte di Marco Pannella, sulla lettera che il leader radicale ha indirizzato al premier dimissionario Mario Monti e sulla risposta che il premier dimissionario Mario Monti gli ha prontamente inviato. Come con gli sms, io lo mando a te, tu lo mandi a me (ché se non me lo mandi, io poi ci resto male). Una letterina, quella del premier dimissionario Mario Monti, istruttiva assai su come mollare un corteggiatore senza fargli troppo male. Di amnistia non se ne parla, questo è il punto. “Non basta, non dura, non risolve”, la pensa così il premier dimissionario Mario Monti.
Non intendo però dilungarmi su questi fatti. Vi offro invece qualche cifra, che sarà pronunciata in modo più solenne il 25 gennaio in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Godetevi le belle cifre, i numeri hanno la testa dura. Poi ripetete con me: “L’amnistia non basta, non dura, non risolve”.
9 milioni di procedimenti pendenti
129mila prescrizioni nel 2011
di cui più di 80mila sono state dichiarate con decreto di archiviazione del Gip
(in altre parole, il processo non è mai iniziato)
9 anni di attesa per una sentenza civile
5 anni di attesa per una sentenza penale.