Idomeni, Grecia: migranti ai confini d'Europa - Foto
Redazione
Nel campo di Idomeni, in territorio greco al confine con la Macedonia, dopo la chiusura delle frontiere ai migranti mediorientali da parte di tutti i Paesi della rotta balcanica, restano ammassati circa 15.000 persone - per il 60% donne e bambini - in fuga da contesti di conflitto e violenze, che continuano a sperare e a premere perché sia loro consentito di proseguire il viaggio verso Germania e altri Paesi del nord Europa.
La decisione della Macedonia di chiudere le frontiere, a seguito dell'analoga decisione dei governi di Slovenia, Croazia e Serbia, tra l'8 e il 9 marzo ha definitivamente bloccato la principale via d'accesso all'Europa, interrompendo il flusso di profughi e migranti che negli ultimi due anni, attraverso la cosiddetta "rotta balcanica", ha condotto nei Paesi dell'Unione Europea, Germania in testa, centinaia di migliaia di persone.
Secondo Unicef qui l'Europa "rischia di sprofondare nel fango". La situazione nel centro è drammatica, le condizioni igieniche scarse, gli alloggi insufficienti, i servizi primari non bastano. Gli operatori umanitari hanno definito critiche le condizioni di vita all'interno dell'accampamento, notevolmente peggiorate dopo numerosi giorni di freddo pungente e pioggia, che hanno trasformato il campo in una "palude maleodorante", con maggiori rischi per la diffusione di malattie. Particolarmente rischiosa la situazione per i bambini, che rischiano di morire per ipotermia.
14 marzo 2016 Tre migranti annegati Tre migranti della rotta balcanica, due uomini e una donna, sono morti annegati stamane nel tentativo di attraversare a nuoto il fiume Suva Reka, in territorio macedone al confine con la Grecia. Come riferiscono i media macedoni, altri 23 migranti impegnati anch'essi nel tentativo di attraversare il corso d'acqua, sono stati tratti in salvo e condotti nel centro di accoglienza di Vinojug. Le vittime, secondo i media, sarebbero di nazionalità afghani
13 marzo 2016 Marcia di protesta sotto la pioggia Continuano le proteste all'interno del campo per chiedere l'apertura della frontiera macedone: in centinaia hanno partecipato a una marcia sotto la pioggia.
Due casi di epatite A A due migranti è stata diagnosticata l'epatite A. Come riferiscono i media macedoni, uno dei due malati è una bambina siriana di nove anni, già in cura e in condizioni stabili. Anche l'altro paziente è stato condotto in ospedale. Per quanto è possibile, considerando le condizioni igienico-sanitarie insostenibili, nel campo diIdomeni si cerca di adottare misure per scongiurare una contagio della malattia.
I migranti non vogliono spostarsi Nonostante i ripetuti appelli delle autorità greche, che invitano i migranti a lasciare il gigantesco campo di transito offrendo sistemazioni in centri di accoglienza in Grecia, con servizi e cibo a sufficienza, la stragrande maggioranza di loro preferisce restare in attesa a Idomeni almeno fino al prossimo vertice Ue del 17 marzo, dal quale si attendono nuove decisioni sui profughi. Solo poche centinaia hanno accettato finora di trasferirsi nei centri di accoglienza.
12 marzo 2016 Ai Weiwei a Idomeni L'artista cinese Ai Weiwei ha portato un pianoforte nella tendopoli di Idomeni. Sotto una pioggia battente, ha tenuto un telo di plastica sullo strumento e su una rifugiata siriana, Nour Al Khizam, aspirante pianista fuggita da Deirez Zor, che ha suonato alcuni brani. Ai Weiwei ha filmato la performance, parte di un progetto dedicato ai migranti che lo ha già visto sull'isola di Lesbos e a Berlino, dove ha creato un'installazione con i giubbotti di salvataggio. L'artista ha detto, citato dai media internazionali, che quella della giovane "è più di una performance, è la vita stessa... l'arte batterà la guerra".
Protesta Circa 200 migranti hanno inscenato una nuova protesta chiedendo l'apertura della frontiera macedone.
Un bambino è nato nel campo I social network hanno diffuso la foto, ripresa da tutti i media mondiali, che mostra la nascita di un bimbo dentro ad una tenda, lavato amorevolmente dai familiari. "La vita vince sul fango", titolano i media greci: Mega Tv intervista anche il padre del piccolo, che racconta come nessuno li abbia aiutati a far nascere suo figlio, venuto al mondo il 6 marzo.
400 abbandonano il campo Il governo greco segnala che circa 400 persone hanno abbandonato la precaria tendopoli per recarsi in campi di ricollocamento allestiti in ex basi militari nel nord della Grecia e ritiene che ci possano essere miglioramenti entro la fine della prossima settimana. Secondo il viceministro della Difesa Dimitris Vitsas, probabilmente tutti i migranti al momento ammassati al confine accetteranno di essere alloggiati altrove, e in ogni caso "la Grecia non userà la forza".
11 marzo 2016 "Idomeni è al collasso" "La crisi umanitaria raggiunge il suo culmine in Grecia. Gli Stati membri accettino con urgenza i ricollocamenti". Il commissario Ue Dimitris Avramopoulos richiama i governi affinché mantengano fede ai loro impegni e portino sollievo alla penisola ellenica, dove dalle coste turche continuano ad arrivare duemila migranti al giorno, e la situazione nella tendopoli di Idomeni, alla frontiera con la Macedonia "è al collasso".
Tensioni tra i migranti Le immagini delle tv internazionali hanno mostrato la forte tensione nella distribuzione di cibo e viveri, con alcuni giovani rimasti addirittura feriti e contusi nell'assalto agli autocarri con i rifornimenti.
10 marzo 2016 Un rifugiato in sciopero della fame Un rifugiato siriano di nome Nazim Serhan ha iniziato uno sciopero della fame. L'uomo chiede di poter riabbracciare la moglie, malata di cancro, che si trova in Germania. I tre figli della coppia si trovano nel campo con il padre.
70 bambini in ospedale Una settantina di bambini migranti che da settimane vivono in condizioni insostenibili nel campo di Idomeni sono stati portati in ospedale con sintomi di febbre e diarrea. I responsabili greci che hanno preso in cura i piccoli hanno assicurato che non vi sono pericoli di contagio.