Luigi Icardi

L'assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi (Ansa).

Salute

Il Piemonte dà il via libera alla idrossiclorochina

Firma la petizione su Change.org: https://www.change.org/PanoramaClorochinaCovid19

Dopo che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di 44 medici di base contro la nota Aifa che sospendeva l'uso dell'idrossiclorochina, la Regione Piemonte si appresta a modificare le sue indicazioni terapeutiche per poterla reintrodurre. Nel frattempo, la petizione di Panorama per l'Aifa sul farmaco antimalarico ha raccolto 15.245 firme, dopo aver toccato quota 15.000 domenica 13 dicembre.

«Stiamo per modficare le nostre linee di indirizzo sulle cure domiciliari» spiega a Panorama l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi. «Noi reintrodurremo, all'interno del nostro protocollo "Covid a casa", l'uso dell'idrossiclorochina secondo la normativa di legge oggi vigente, cioè utilizzabile dai medici secondo scienza e coscienza. In altre parole, la potranno prescrivere coloro che la riterranno opportuna e utile rispetto al singolo caso specifico. In questo momento, il nostro Comitato scientifico sta valutando tutti gli atti. Poiché si tratta di un farmaco da utilizzare in modalità off-label, c'è la necessità di dare una serie di garanzie ai pazienti. Sicuramente però, visto che è stata sancita la possibilità di riutilizzo, noi ci allineeremo».

Durante la prima ondata della pandemia, il Piemonte è stata una delle regioni del cosiddetto quadrilatero dell'idrossiclorochina. Il farmaco è stato molto usato per le cure domiciliari, con che risultati? «Molto incoraggianti, tanto che ad aprile l'avevamo inserita nelle nostre linee guida» risponde l'assessore Icardi. «Certamente il progetto di cure domiciliari nell'Alessandrino, a base di idrossiclorochina, ha ridotto di molto il tasso di ospedalizzazione e anche il tasso di mortalità. Lo diciamo in modo informale, nel senso che non c'è uno studio randomizzato che possa dare significatività scientifica e statistica. Però tutti i medici che hanno usato l'idrossiclorochina, che poi sono quelli che hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato, continuano a sostenerne l'utilità nell'uso precoce, nelle prime 48-72 ore. D'ora in poi, i medici piemontesi avranno la possibilità di riutilizzare questa terapia che era stata vietata».

L'assessore Icardi ci tiene a fare una precisazione: «Io non voglio fare valutazioni cliniche, non sono un medico, ma avendo la responsabilità politica dell'Assessorato dico: "Se c'è uno strumento terapeutico, consentito dalla legge, lasciamo ai medici, alla loro valutazione in scienza e coscienza, la possibilità di utilizzo"». E quando, materialmente, cambieranno le linee d'indirizzo piemontesi? «Il Comitato scientifico della nostra Unità di crisi sta valutandone le modalità, dopo di che passeremo all'azione. Credo che sia questione di qualche giorno». Prima di Natale? «Me lo auguro» risponde l'assessore con un sorriso. E aggiunge: «Sì, penso di sì».

Un passo, quello dell'assessore piemontese, che dovrebbe poi fare da apripista anche ad altre Regioni italiane. E Aifa? «Io credo che Aifa dovrà conformarsi alla sentenza del Consiglio di Stato» commenta Icardi, che è anche coordinatore nazionale della Commissione salute. «Potremmo pensare pure a un protocollo nazionale. Però al momento ogni regione ha declinato a modo suo i vari protocolli di cure domiciliari. Quello che è certo è che la vera battaglia contro il virus va combattuta non negli ospedali, ma sul territorio: curare a casa, nella maniera migliore, con tutti i farmaci disponibili».

Intanto prosegue la raccolta firme per Aifa promossa da Panorama lo scorso 16 ottobre. La petizione, che prima di essere lanciata aveva raccolto le firme di 111 medici di famiglia di tutta Italia, è ospitata sulla piattaforma Change.org. Quando verranno raggiunte 20.000 firme, l'iniziativa verrà chiusa e tutte le adesioni saranno mandate ad Aifa.

Firma la petizione su Change.org: https://www.change.org/PanoramaClorochinaCovid19

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