Il boom dei vinili: perché i Metallica hanno acquistato un impianto che li stampa

Partiamo da un dato certo quanto clamoroso: nel 2022 le vendite di dischi in vinile hanno superato quelle dei cd per la prima volta dal 1987. Il dato viene dalla Recording Industry Association of America, secondo la quale l'anno scorso sono stati venduti 41 milioni di album in vinile rispetto a 33 milioni di cd.

Una rivincita totale quella del vinile sul cd che negli anni Ottanta era nato con l'espressa volontà del music business di mettere all'angolo il vecchio formato giudicato polveroso, ingombrante e obsoleto. Beh, non è andata così. E i vecchi vinili finiti nei garage di mezzo mondo adesso valgono migliaia di dollari nel mercato dei collezionisti.

Una copia degli anni Ottanta del Black Album di Prince arriva fino a 15 mila dollari. Poco meno l'intero cofanetto che racchiude i vinili dello storico concerto per il Bangladesh del 1971 con George Harrison, Bob Dylan, Ringo Starr ed Eric Clapton.

Questi numeri si inseriscono a pieno titolo nella progressiva e inarrestabile rinascita del vinile in corso da anni. Riscoperto dai boomer, il vinile è diventata un oggetto di culto anche per le nuove generazioni. Per la qualità del suono e per la bellezza dell'oggetto fisico.

Le vendite del vinile sono in crescita costante da sedici anni e lo scorso anno il business del 33 giri ha ampiamente superato il miliardo di dollari crescendo del 17% rispetto al 2021. Negli Stati Uniti, Midnights, il nuovo album di Taylor Swift, ha venduto un milione di copie in vinile.

A fronte di una richiesta sempre più alta, i pochi impianti esistenti nel mondo per la produzione di vinile sono stati subissati di richieste di stampa che a questo punto non riescono a venire soddisfatte. Non solo per il numero ma anche per la varietà dei prodotti che il mercato richiede: vinili colorati, vinili splatter, edizioni speciali con un peso diverso da quello standard, cofanetti, edizioni deluxe. Uno dei rari casi in cui la domanda non è supportata da una offerta adeguata.

Ecco perché i Metallica hanno fatto una scelta precisa, ovvero acquistare la quota di maggioranza della Furnace Record Pressing, una delle aziende produttrici di vinili di alta qualità negli States. La Furnace dispone di una stamperia enorme ed è stata fondata da Eric Astor nel 1996 ad Alexandra, in Virginia, in un momento storico in cui nessuno avrebbe scommesso un dollaro sul ritorno del vinile. Ora, invece i Metallica che hanno un pubblico particolarmente affezionato al vecchio 33 giri, hanno deciso di stampare in proprio i loro dischi. Vecchi e nuovi.

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