Viaggi
May 28 2022
Dai biglietti aerei agli ingressi ai parchi tematici, passando per alberghi e ristoranti l’estate in arrivo si annuncia bollente, se non altro sotto il profilo dei prezzi.
Il mix esplosivo di strascichi della crisi economica post Covid e conseguenze della guerra in Ucraina con blocco dei trasporti e impennate degli energetici stanno determinando reazioni a catena sull’intero apparato produttivo; reazioni che si traducono in aumenti di prezzi a macchia d’olio in ogni settore e direzione, dalla bolletta di luce e gas alla benzina, dal cibo ai servizi.
E cosi anche le sospirate vacanze – le prime senza restrizioni dopo due anni – rischiano di trasformarsi in un salasso insostenibile per le famiglie italiane già in difficoltà da tempo.
I primi numeri ufficiali arrivano dal Codacons. Secondo l’associazione dei consumatori i biglietti aerei per i voli internazionali sono aumentati del 79,8% rispetto a un anno fa, mentre quelli nazionali costano il 15,2% in più.
Complice il caro carburante e il petrolio alle stelle anche prendere il traghetto sarà più caro dello scorso anno. In questo caso l’aumento è (solo) del 19,3% .
E visto che fare il pieno di benzina alla macchina è ormai quasi un lusso anche muoversi in auto non è poi così conveniente. Se la propria vettura funziona a benzina la spesa sarà del 26% superiore a quella del 2021, mentre nel caso del diesel l’aumento sarà del 14%.
Come se non bastasse, il primo luglio aumenteranno anche i pedaggi autostradali per i clienti Telepass con il costo di alcuni pacchetti di abbonamento che subirà impennate che arriveranno al 55%
Più cari anche i parcheggi con un rincaro dello +0,7%.
Se già arrivare al mare o in montagna è un salasso le cose non vanno meglio una volta giunti in villeggiatura.
Intanto – con differenze da regione a regione – ombrellone e straio costano in media il 20% in più rispetto a un anno fa e una giornata al mare, in media a una famiglia costa circa 97 euro.
Sì, perché, oltre a lettino e ombrellone anche i beni alimentari sono aumentati (una media del 10%). Prendere un gelato al mare costa il 9,5% in più rispetto al 2021 e per una bottiglia di acqua minerale si spende il 6,1% in più rispetto all’anno scorso. Peggio ancora per i succhi di frutta aumentati dell’8,9%; meglio allora scegliere di rinfrescarsi con una birra il cui prezzo è aumentato solo del 3,5%.
Sul fronte generi alimentari i rincari più forti colpiscono i prodotti ittici con il pesce fresco che costa il 7,7% in più e i frutti di mare il 10,2%. E poi frutta e verdura di stagione: +7,8% e +12%, rispettivamente.
Paradossalmente si risparmia ad andare al ristorante dato i menù hanno subito ritocchi medi del 4,2%. Se invece si vuole visitare un museo o andare al parco, bisogna mettere in conto tariffe più care del 7,2%.
Gli alberghi, infine, sono rincarati del 2,4% mentre gli affatti case vacanze costano circa il 28% in più rispetto al 2021. Visto l’aumento della domanda e la necessità di adeguare gli impianti alle esigenze dei giovani nomadi digitali anche andare in campeggio è diventato un lusso con impennate dei prezzi di circa il 10%.
E se la conclusione è quella che, forse, è meglio rimanere nella propria casa in città a godersi il fresco dell’aria condizionata si sbaglia perché anche i prezzi dei condizionatori d’aria sono cresciuti del 7,9%.