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March 23 2018
Choi Sung-Guk è un illustratore fuggito dalla dittatura della Corea del Nord. Nel 2010 ha trovato rifugio a Seul dove ha iniziato a raccontare la sua storia attraverso il disegno. Ma non su carta, bensì online. I suoi webtoon sono infatti strisce a puntate seguite migliaia di persone attraverso il portale sudcoreano Naver.
Choi Seong-guk, che oggi ha 37 anni, ha iniziato a disegnare fin da giovanissimo catturando l’attenzione dei suoi insegnanti (Choi ha un passato negli studios di animazione Sek a Pyongyang) che lo lodavano per gli schizzi sui soldati americani ritratti “il più possibile brutti e malvagi”.
Poi nel 2016 la svolta. Choi ha creato una serie di fumetti online chiamata “Rodong Shimnun”, un gioco di parole che scimmiottano il “Rodon Shinmun” ovvero il giornale nordcoreano dei lavoratori, che riscuote un enorme successo.
La storia raccontata da Choi è la sua avventura di disertore che ha come protagonista sempre un rifugiato scappato dal regime di Kim Jong-un che vive le enormi difficoltà di integrazione durante il suo soggiorno in un centro gestito dal governo sudcoreano. Choi gioca con il suo personaggio e la sua “inesperienza”, come sostiene lo stesso fumettista al giornale pri.org, parlando per esempio della “reazione di sorpresa nel trovarsi davanti al cibo in un ristorante a buffet”. Come dire, le peripezie del nord coreano arrivato a Seul, i suoi tentativi goffi di integrarsi con un nuovo mondo ostile vengono finemente dettagliate dai “tratti” di Choi in chiave ironica e leggera.
Con l’intento, sostiene Choi, di far “cambiare l'atteggiamento mentale dei sud coreani che, non conoscendo quelle sofferenze, mostrano generalmente indifferenza nei confronti dei rifugiati nord coreani”. Perché il fumettista 37enne non parla solo in termini divertenti del suo Paese. I suoi fumetti infatti rappresentano anche scene di nord coreani che muoiono di fame oppure ritraggono alcuni disertori mentre scappano, gli errori commessi durante la fuga e gli spari dei soldati al confine mentre cercano di uccidere un concittadino.