Televisione
March 04 2019
Italia 1327. Il Papa e l’Imperatore sono in guerra ed è in gioco la separazione tra religione e politica. Un frate francescano colto e intelligente, Guglielmo da Baskerville, è diretto a una abbazia benedettina sulle Alpi, famosa per la sua straordinaria biblioteca: lì si terrà una Disputa sul ruolo della Chiesa. Comincia così Il nome della rosa, la serie tv evento tratta dall'omonimo romanzo di Umberto Eco, al via su Rai 1 da lunedì 4 marzo. Ecco cos'accadrà nel primo dei quattro episodi.
Guglielmo (John Turturro), accompagnato dal giovane soldato Adso (Damien Hardung), figlio di un barone tedesco che dedisera prendere i voti, arrivano all’abbazia e la trovano in subbuglio per l'assassinio dell'affascinente monaco miniaturista Adelmo (Leonardo Pazzagli). L’Abate Abbone (Michael Emerson) chiede a Guglielmo di scoprire il colpevole prima dell’arrivo della delegazione papale - guidata dal feroce inquisitore Bernardo Gui (Rupert Everett)- e mentre Guglielmo inizia a indagare e interrogare i monaci, Adso è attratto dalla bellezza di una ragazza occitana dai capelli rossi (Antonia Fotaras).
Per la prima volta in assoluto, una nuova modalità di fruizione digital su @RaiPlay: la serie evento #IlNomeDellaRosa sarà disponibile in italiano, inglese o con l’audio-descrizione https://t.co/MRu9pKM6yWpic.twitter.com/2IrzE2byGD
— Ufficio Stampa Rai (@Raiofficialnews) 2 marzo 2019
All'alba del secondo giorno, un altro monaco, Venanzio (Guglielmo Favilla), viene trovato morto in un barile di sangue di maiale e le tracce dell’assassino portano dritte alla biblioteca nella grande torre, un labirinto vietato a tutti tranne che al capo bibliotecario Malachia (Richard Sammel) e al suo assistente Berengario (Maurizio Lombardi). Guglielmo capisce che il monaco Venanzio è stato avvelenato e tutto lascia pensate che Berengario sia il possibile assassino.
Il brutale inquisitore domenicano Bernardo Gui, diretto all'abbazia con la sua scorta armata, compie un sanguinoso massacro a Pietranera, un villaggio rifugio di eretici dolciniani, sterminando la famiglia di Anna (Greta Scarano): la donna è la figlia di Dolcino (Alessio Boni) - che predicava e si batteva con le armi per una Chiesa povera e giusta - e Margherita (interpretata dalla stessa Scarano), condannati al rogo molti anni prima dallo stesso Bernardo Gui.
Il cellario Remigio (Alkis Zanis) e il deforme Salvatore (Stefano Fresi), che fabbrica la carta, erano stati seguaci di Dolcino e ora si nascondono tra le mura dell'abbazia. Dopo avere trovato nello scriptorium un codice scritto da Venanzio la notte in cui è stato ucciso, Guglielmo decide di sfidare il divieto imposto dall'Abate e di entrare nella biblioteca: insieme ad Adso, vagano e si perdono incantati nel labirinto fino a quando il giovane cade in preda a visioni spaventose.