Il nostro generale: le anticipazioni della seconda puntata

Rigoroso, empatico, autorevole e al tempo stesso umano. Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa riesce a aprire squarci di inaspettata leggerezza anche lì dove ci sono solo piombo e morte: ma proprio quando il suo lavoro con il Nucleo antiterrorismo sembra avere i primi effetti nella lotta contro le Brigate Rosse, l'Arma decide chiude. Comincia così la seconda puntata de Il nostro generale, la serie di Rai1 diretta da Lucio Pellegrini, con Sergio Castellitto nei panni di Dalla Chiesa alle prese con quella che fu una vera e propria guerra per la difesa della democrazia. Ecco cos'accadrà nel secondo episodio della fiction, il cui esordio è stato seguito da 4 milioni di spettatori, in onda martedì 10 gennaio.

Il nostro generale, le anticipazioni della seconda puntata

Curcio e Franceschini vengono arrestati dal Nucleo, ma l’utilizzo di Frate Mitra trascina con sé molte polemiche. Come se non bastasse, l’aggressione delle Brigate Rosse allo Stato non si ferma così come continuano le indagini del Nucleo. Durante l’irruzione in un covo brigatista, resta ucciso un componente della squadra del generale mentre Curcio viene fatto evadere dal carcere dalla sua compagna di lotta, Mara Cagol (Marina Savino), che poi cade in uno scontro a fuoco con i carabinieri. Per il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (Sergio Castellitto) e la sua squadra, la situazione si fa sempre più difficile.

Dalla Chiesa contro le Brigate Rosse

Le ultime tragiche evoluzioni del lavoro del generale spingono i vertici dell’Arma a chiudere il Nucleo antiterrorismo. Dalla Chiesa è privo di incarichi ma continua a restare in contatto con i suoi ex uomini che riescono ad arrestare di nuovo Curcio. Le Brigate Rosse non si fermano e, con l’uccisione del giudice Francesco Coco, compiono il primo delitto pianificato e inizia così una lunga stagione di sangue. Dalla Chiesa viene incaricato di dirigere le carceri e, logorata dalle preoccupazioni, la moglie Dora (Teresa Saponangelo) muore di infarto. Il generale adesso è solo e, come se non bastasse, il rapimento e l’uccisione a Roma di Aldo Moro scuotono il Paese. Lo Stato deve rispondere e il generale viene chiamato a ricostituire il Nucleo.

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