Elisabetta Cametti
Esense srl. Foto di Alex Raccuglia
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Il regista, il nuovo thriller di Elisabetta Cametti

La porta sbatté alle sue spalle.
Senza voltarsi, Ben Burnes si tolse il sacco che gli incappucciava la testa. Sapeva di essere stato chiuso dentro e che non avrebbe potuto fuggire. Si guardò intorno. La stanza era sporca, illuminata da un neon rotto che si accendeva a intermittenza e non c’erano finestre. Aveva contato quattro rampe di scale in discesa, era sicuro di trovarsi in uno scantinato.

Così si apre Il regista (Cairo Editore, 382 pagg.), il nuovo thriller di Elisabetta Cametti, l'autrice di K - I guardiani della storia, romanzo d'esordio rivelatosi un successo e ora in stampa in America. 

Dal 12 novembre in libreria, Il regista vede al centro dell'intreccio una nuova protagonista femminile: non abbiamo più a che fare con Katherine Sinclaire, personaggio centrale dei precedenti volumi, ma con Veronika Evans, fotoreporter newyorkese temuta per le foto scioccanti che pubblica, che ottengono milioni di visualizzazioni sui social. Veronika è coinvolta in un oscuro complotto che si consuma in 29 ore. 29 ore per sopravvivere. 29 ore per vendicarsi. 29 ore per sciogliere l'enigma. 29 ore di terrore in presa diretta.

Cametti ha scelto il numero 29 perché nel simbolismo è il numero delle avversità e degli ostacoli ed è rappresentato dalla bara. Inoltre secondo la scrittrice, che è anche manager dell'editoria, il 29 è un numero che torna nelle statistiche di omicidi seriali: buona parte dei serial killer compie il primo omicidio a 29 anni; il numero medio di vittime dei serial killer più famosi è 29; il 29% dei serial killer è itinerante; il 29% dei serial killer donna uccide a casa propria; in Italia 29 killer sembrano essere ancora liberi e non identificati.

Il regista è il primo libro della Serie 29.

A un anno dalla partecipazione di Veronika Evans al talk show vincitore dell’ultimo Emmy Award, la polizia trova i corpi senza vita degli altri ospiti del programma. Ai cadaveri sono stati asportati i bulbi oculari e la faccia è nascosta da una macchina fotografica attaccata alla testa con del nastro adesivo. Il caso di omicidio multiplo viene affidato a Barbara Shiller, profiler del New York Police Department, che vede in questa occasione la possibilità di riscattare la propria carriera da un tragico, precedente errore di valutazione. Durante l’indagine emergono indizi discordanti, dove l’unica costante è la mancanza di un movente. Veronika è tra i sospettati. Insieme a lei sono indagati un reporter di guerra e un avvocato di grido, proprietario dell’agenzia fotografica concorrente. Ma un’ombra cade anche sul conduttore del talk show. Tutti hanno un alibi, forte e verificato. Tutti hanno un passato discutibile. Tutti potrebbero essere carnefici, ma anche vittime. Ventinove ore serrate di interrogativi, attentati e minacce. Una corsa contro il tempo nella quale ogni traccia conduce a una nuova pista, fino a portare alla luce un piano di geniale strategia omicida.

Dopo qualche secondo Barbara le mostrò un'immagine. «Sa dirmi cos’è?»
Veronika impallidì. Era la locandina di un concorso fotografico per giovani talenti. Lo slogan recitava “Un obiettivo al posto degli occhi” e la grafica raffigurava la silhouette di un uomo senza occhi che rideva impugnando una macchina fotografica.
«Veronika, ci risulta che sette anni fa abbia vinto lei quel concorso.»

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