Il tempo dei rinvii per la discussione su Quota 100 è finito

L'avvicinarsi della scadenza di Quota 100 (31 dicembre 2021) riaccende il dibattito politico. La Lega e il centro destra vorrebbero rifinanziare la misura mentre Pd e M5S sono intenzionati a togliere Quota 100 e confermare il reddito di cittadinanza.

"Nei prossimi due mesi si confronteranno due idee di Italia, da una parte la sinistra, con Pd e M5S, dall'altra la Lega e il centro destra. Loro hanno già detto cosa vogliono fare: si batteranno nei prossimi mesi per togliere Quota 100 e confermare il reddito di cittadinanza. Io dico che bisogna fare l'esatto contrario: confermare Quota 100 e togliere il reddito. Pensioni e lavoro siano al centro". Così Matteo Salvini ieri parlando in piazza a Caorle (Venezia). "Il reddito a chi non può lavorare è sacrosanto- conclude il leader della Lega- ma c'è chi prende 700-800 euro perché non ha voglia di lavorare e fa concorrenza a chi si sveglia presto la mattina. Aiutare chi non ce la fa è un dovere, regalare soldi no".

La questione Quota 100 era già salta fuori nel corso dell'anno, visto la sua scadenza naturale. Priorità era però stata data al Pnrr, che ha impegnato il governo Draghi, fin dai suoi primi giorni. La discussione sula misura e più in generale il mondo pensionistico era stata spostata più avanti, verso i mesi autunnali. Il tempo ora mai è giunto. Le questioni da risolvere non sono di poco conto. In primis bisogna capire se cancellare Quota 100, rifinanziarla o modificarla. Nel caso si decidesse di porre fine alla misura il governo dovrebbe riordinare il sistema pensionistico in vista del prossimo anno e non solo.

Secondo Alberto Brambilla, Presidente del centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, "la prossima revisione sia di Quota 100 sia di alcune parti della legge Fornero dovrebbero garantire almeno per i prossimo 10 anni una pace pensionistica, una certezza delle regole". Il tema pensioni, secondo Brambilla, dovrebbe però affrontare anche due temi. Il primo riguarda la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, anche in vista di una fase di ristrutturazione aziendale post Covid. Il secondo vede i giovani come protagonisti. E dunque, si dovrebbe consentire a questa categoria di avere le stesse regole e requisiti di accesso alla pensione degli altri lavoratori.

Oltre ai piani post Quota 100, che potranno essere più o meno ambiziosi, nell'immediato bisognerà capire come garantire un'uscita ordinata dalla misura. Non si può infatti pensare di spegnere, come per un interruttore, la spia Quota 100, senza pensare alle ripercussioni per diversi cittadini italiani. E dunque, come fare?

Stando ad un approfondimento pubblicato da Itinerari Previdenziali, ci sono diverse misure da usare per per tamponare l'eventuale cancellazione di Quota 100. Accanto alla pensioni di vecchiaia (67 anni di età più almeno 20 di contributi) si potrebbe rendere stabile la pensione di "vecchiaia anticipata" (42 anni e 10 mesi per gli uomini e un anno in meno per le donne) che scade nel 2026. Ma non solo. Secondo Itinerari previdenziali dovrebbe essere eliminato definitivamente la relazione: pensione – aspettativa di vita e qualsiasi divieto di cumulo tra lavoro e pensione, prevedendo invece agevolazioni per le madri, per i cargiver e per chi è entrato nel mondo del lavoro molto presto (17 – 19 anni). Inoltre si dovrebbe anche pensare di rafforzare tutte le modalità di uscita anticipata dal lavoro previste per Ape sociale, compresi anche i lavori gravosi.

E infine, secondo l'istituto, si potrebbe anche prevedere qualche forma di flessibilità tipo "Quota 102" (64 anni di età con 38 di contributi).Quale sarà il destino di Quota 100 non è ancora sicuro né tanto meno si sa che forma prenderà il sistema pensionistico italiano nei prossimi anni. Quello che è certo rimane il tempo. E dunque il fatto che la misura tanto voluta dalla Lega ha la sua naturale scadenza il 31 dicembre 2021.

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