Il terzo grado - Valeria Bilello

NOME: Valeria Bilello

CHI E’: attrice e conduttrice televisiva

COSA FA: è stata una dei “proclamatori” dell’ultimo Festival di Sanremo. Ora al cinema con Miele, esordio alla regia di Valeria Golino. Vista di recente in Pazze per me di Fausto Brizzi, sarà protagonista di One Chance il nuovo film di David Frenkel (regista de Il diavolo veste Prada).

DICE DI SE’: “Sono molto ambiziosa. Ma l’ambizione a volte ti fa diventare cieca e non ti fa vedere cose che brillano meno al momento, ma alla lunga ti possono dare molto. L’ambizione è una molla, ma pensare due minuti in più a quello che fai non guasta”. 

In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?

Scrivo molto bene ma solo quando ne ho voglia. Pessima nell'organizzazione di qualsiasi attività.

Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotato, quale attività sceglieresti? 

La musica sicuramente. In particolare mi piacerebbe suonare il pianoforte.

Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?

Non esattamente. Provo un pochino di imbarazzo quando qualcuno lo fa. 

Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?

Piango nei momenti giusti e sbagliati, dipende dai film e dai giorni. Ma anche dalle interpretazioni. Se guardo Al Pacino in Dog day afternoon, piango dall'inizio alla fine per quanto è bravo.

Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?

Più che pagelle, ho conservato temi in cui raccontavo di me e una brutta nota che mi fa ancora sorridere. E anche qualche medaglia delle gare di pattinaggio. 

C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?

Per mangiare cibo insapore serve molto autocontrollo che un po' m’insospettisce. Comunque non sarebbe un problema di fiducia ma di interesse. Io mi annoio davanti alle verdure bollite.

Puoi dire con certezza di aver amato?

Sì. 

Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?

Mi chiedo che ne è stato di quelli che mi hanno colpito. Penso spesso a un incontro con una donna anziana a New York. Lei scrisse una lettera ad un suo" innamorato" italiano di gioventù chiedendomi di rintracciarlo. 

Sai mentire?

Me la cavavo abbastanza bene qualche anno fa. Ora perdo colpi.

Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?

Ognuno deve fare quello che sente, l'importante è fare qualcosa.

Quando il gioco si fa duro, sei uno dei duri che cominciano a giocare?

Se è un gioco che m’interessa sì. 

Qual è la tua torta preferita?

Torta di mele.

Ti definiresti un buon archivista, rispetto alla tua memoria, o un cattivo archivista?

Ho una memoria emotiva molto prepotente, ma il mio archivio fa pena. Se non ci fossero gli amici a dare nomi e ricordare date sarei persa tra mille dubbi.

Quest’anno farai viaggi significativi?

Spero di sì. Vorrei andare in Sud America.

Sarai più felice in futuro?

Non so, vediamo.

*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda editore)

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