Il tuo prossimo operatore sarà Apple

Al marchio più famoso di Cupertino non bastava produrre la miglior serie di smartphone e tablet al mondo. L’obiettivo è piazzare il suo logo digitale sullo schermo, in alto a destra, al posto dei classici operatori mobili. Che nei piani di Apple vi sia la volontà di offrire servizi wireless è chiaro, anzi lo era già da tempo. Nel 2006 la compagnia aveva ottenuto un brevetto per porsi come operatore virtuale di servizi mobili (Mvno), esteso nel 2011 con il supporto a tutti i principali nomi del settore. In pratica Apple avrebbe già potuto produrre quattro anni fa una scheda Sim in grado di appoggiarsi sulle reti dei fornitori di telefonia di tutto il mondo, offrendo piani vantaggiosi ai possessori di iPhone e iPad.

Già in cantiere

Un progetto che oggi è realtà e si chiama Apple Sim lanciata nel 2014 ma tuttora limitata ad un utilizzo su iPad Air 3 e iPad Mini 3, entrambi Wi-Fi + Cellular. Con la schedina gli utenti possono sfruttare le celle di T-Mobile, EE e GigSky per navigare fuori e dentro i paesi dove sono presenti tali operatori a condizioni specifiche. Il tutto si traduce in un contesto in cui Apple deve scendere ad accordi con chi detiene concretamente le torri e le celle telefoniche, i soggetti insomma che veicolano la banda per la disponibilità di internet mobile. Ma la Mela potrebbe presto cambiare rotta, per sottrarsi al gioco di forza delle compagnie telefoniche e gestire in prima persona il tipo di abbonamento dei suoi utenti. Ma in che modo?

Come Amazon

Secondo Business Insider, Tim Cook starebbe stringendo accordi con operatori negli Stati Uniti e in Europa per permettere ai propri consumatori di avere una connettività internet integrata, un po’ come avviene sui Kindle per la navigazione attraverso lo store digitale di Amazon. Ma a differenza della creatura di Jeff Bezos, che permette di accedere gratuitamente in 3G solo al proprio negozio digitale, lo scopo di Apple sarebbe quello di sostituire del tutto i fornitori classici, permettendo alle persone di utilizzare internet pagando un canone direttamente a loro e non a soggetti terzi; un panorama che potrebbe davvero ridurre drasticamente i costi di connessione.

Assistente segretaria

Il progetto sarebbe reale ma non così vicino. Per gli analisti servirebbero almeno cinque anni per completare tutte le procedure (tecniche e burocratiche) necessarie al lancio definitivo. Intanto gli indizi si fanno sempre più chiari e nelle ultime ore hanno assunto il nome di iCloud Voicemail. Stando alle fonti si tratterebbe di un’opzione che, sfruttando Siri, consentirebbe al telefono di replicare in automatico con un messaggio vocale ad una telefonata in arrivo non risposta e di trascrivere le comunicazioni ricevute in segreteria tramite testi conservati su iCloud.

I competitor

Siamo dinanzi ad un puzzle che va lentamente a completarsi e che mostra Apple come un’azienda sempre più orientata a togliersi di dosso il vestito di semplice produttore hi-tech, per ricoprire il ruolo di player universale, capace non solo di mettere a disposizione i contenuti (le app) ma anche le tecnologie necessarie a scaricarli. Lo stesso modus operandi intrapreso da Google con Project Loon e Fiber e da Facebook con il drone Aquila.

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