Televisione
February 12 2018
Una centrifuga "mela, carote e zenzero. Mi raccomando, tanto zenzero". L’attrice che ordina il beverone salutista in un bar di Ponte Milvio, vista Tevere, durante l’intervista con Panorama è Ilaria Spada, 36 anni, attenta alla manutenzione del suo stratosferico e strategico fisico nonostante abbia archiviato da parecchio tempo i suoi precedenti da miss e ballerina.
In Immaturi la serie, trasposizione televisiva (in onda su Canale 5) del fortunato film di Paolo Genovese in cui un gruppo di quasi quarantenni deve tornare a scuola per ripetere l’esame di maturità, interpreta una severa professoressa di Storia e Filosofia che la sera (con una motivazione nobile) fa acrobazie attaccata al palo della pole dance in un sordido locale.
"Mi avevano proposto la controfigura ma ho rifiutato" chiarisce. "Non mi piace far recitare gli altri al posto mio. Era andata così anche da vigilessa del fuoco in Codice rosso, dove ho evitato giusto la scena in cui dovevo lanciarmi dal terzo piano. Qui poi ci tenevo ad interpretare il personaggio nelle sue due angolazioni, quella scolastica e quella sexy in cui deve vedersela con pesanti sguardi maschili che la turbano molto".
E a lei, con quel fisico si ritrova, che effetto fanno gli sguardi maschili?
Sono fiera della mia sensualità, ma preferisco riservarla alla sfera privata (è da sette anni compagna dell’attore Kim Rossi Stuart, da cui ha avuto Ettore, sei anni, ndr). Gli ammiccamenti non mi appartengono, l’ho capito a mie spese nei due anni della mia vita, dai 22 ai 23, quando ho lavorato come ballerina in tv. Purtroppo invece molte ragazze oggi identificano la sensualità con la volgarità. Basta farsi un giro su Instagram...
Ballava in perizoma a Ciao Darwin e come "cubista" a Libero, il programma di Teo Mammucari con Flavia Vento sotto il tavolo.
Da ragazzina studiavo danza classica,mi si stavano aprendo anche le porte della Scala, e sognavo pure un futuro da Heather Parisi. Mi piaceva il varietà, ma sono approdata in tv nel periodo in cui i programmi, pur condotti da grandi professionisti come Paolo Bonolis e Mammucari, alla alta specializzazione nel ballo chiedevano di abbinare un grande coté seduttivo. E io ero molto imbarazzata. Non rinnego nulla, ma quei due anni mi sono serviti per capire cosa non mi corrispondeva. E anche, molti anni dopo, a prendere la porta quando un rapporto di lavoro si stava complicando. Molestie dirette però non ne ho mai subite.
Ora ritiene di aver trovato la sua strada? In Immaturi una volta tanto non fa la coatta, ruolo che ultimamente ha interpretato alla grande al cinema.
Da attrice di cinema e tv mi sento realizzata, adesso che Ettore è cresciuto tornerò anche a teatro e calarsi nei panni della coatta in fondo è liberatorio. Nei ruoli brillanti ormai sono totalmente a mio agio, del resto mi esercito dai tempi della scuola, da imitatrice.
Chi imitava?
I professori del mio liceo classico, il Dante Alighieri di Latina. Mettevo su dei dialoghi tra loro, protagonisti soprattutto i miei grandiosi professori di Lettere e Matematica ai quali cui mi sono ispirata per il mio personaggio di Immaturi. Ma so imitare anche Kim e mia madre, mezza tunisina e mezza siciliana, che prima o poi porterò a teatro in un monologo. Però dopo tanta comicità punto ad alzare l’asticella e a misurarmi con ruoli drammatici. Sempre al liceo ho avuto la fortuna di conoscere Milva, diventata il mio modello e di vedere la Medea di Mariangela Melato. Io prima o poi sarò Medea, è il mio obiettivo.
Ma i ruoli tosti li fa già Kim, non ne basta uno in famiglia?
Ma Kim adora la commedia e magari un giorno o l’altro ci scambieremo i ruoli. O faremo qualcosa insieme. Intanto la mia vena più impegnata l’ho consegnata ad Altri sguardi, un progetto che ho creato con Clementina Montezemolo e Laura Delli Colli, dedicato al dialogo e alla riabilitazione dei detenuti attraverso il cinema. È partito a settembre con una rassegna votata nel carcere maschile di Rebibbia, ed è stato emozionante vedere la partecipazione di quegli uomini da cui non è arrivato neanche uno sguardo di troppo. Ora partirà il corso di sceneggiatura con un gruppo di detenute. Con loro daremo corpo a un soggetto che ho scritto io, una storia di donne.
A proposito di donne, oltre a Caterina Balivo che le ha presentato Kim, ha altre amiche nello spettacolo?
Mi sono legata molto a tutte le colleghe della nuova serie tv, da Sabrina Impacciatore a Nicole Grimaudo. Il regista Rolando Ravello ha creato una squadra perfetta, noi donne siamo diventate inseparabili , con tanto di gruppo WhatsApp, "Immature". I messaggi vocali della Impacciatore quando si perde e non trova più la macchina sono manuali di comicità.