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Il nuovo Iqos Iluma i Prime
Tecnologia

Arriva Iluma i Prime, l’evoluzione tecnologica di Iqos

«Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo». Si chiude così, con questa frase ripetuta sul palco e proiettata a lettere giganti su un megaschermo, la conferenza stampa di lancio di Iluma i Prime, l’ultima evoluzione di Iqos, il dispositivo privo di combustione che ha inaugurato un genere, ha lanciato una categoria, tracciato una traiettoria.

Per l'appunto, ha inventato un futuro: quello senza fumo. Un domani in cui le sigarette non saranno più vendute, diventeranno un tratto culturale tramontato, «un pezzo da museo», per riprendere l’espressione evocata durante l’evento all’Alcatraz di Milano.

La città scelta per il lancio non è casuale: proprio dieci anni fa, nel capoluogo lombardo e in contemporanea con il Giappone, Iqos debuttava sul mercato italiano e globale. Dava al pubblico un’alternativa credibile alla liturgia della sigaretta tradizionale.

«Oggi siamo diversi da come eravamo, siamo sempre più un’azienda tecnologica» afferma Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, grande esperto di hi-tech, complici anche i suoi trascorsi in Samsung.

Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, durante la presentazione del nuovo Iqos

A ben vedere, la presentazione di Iqos ricalca la dinamica del disvelamento di uno smartphone di ultima generazione, con la giusta enfasi sul prodotto «che è il frutto di dieci anni di innovazione, di 7 differenti generazioni di device» ricorda Gianluca Iannelli, head of smoke-free products category di Philip Morris Italia.

È una categoria, quella dei prodotti senza fumo, che vanta numeri robusti. Non più quelli di una tendenza effimera, di un fenomeno passeggero, ma di un’abitudine consolidata: «Sono oltre 2 milioni i fumatori che sono passati ai nostri prodotti e hanno abbandonato le sigarette» conferma Iannelli. «Un’attività commerciale ha coinciso con il cambiamento di un modello di consumo e con una trasformazione aziendale unica» fa notare Hannappel.

Tale trasformazione s’infonde in un dispositivo sempre più tecnologico, adeguato a una contemporaneità in cui nessuno ha difficoltà a far interagire un oggetto con un telefonino o sa riconoscere, e approfittare, delle innovazioni che porta con sé.

Nello specifico, Iqos Iuma i Prime, mantenendo intatto il funzionamento del riscaldamento a induzione della famiglia precedente, più o meno al centro del suo corpo esibisce un piccolo touch screen sul quale visualizzare in modo intuitivo le informazioni sull’esperienza di utilizzo. Tra queste, lo stato di preriscaldamento, il tempo rimanente dell’esperienza, il numero di utilizzi disponibili, lo stato della batteria.

La novità principale è la modalità pausa: significa che si può sospendere per alcuni minuti il consumo di uno stick e riprenderlo senza doverlo cambiare. Una comodità supplementare per chi intende intervallare l’utilizzo tra un’attività e l’altra.

Alcune modalità sono impostabili da una app sullo smartphone, altre accessibili con gesti intuitivi sullo stesso Iluma i Prime, che è disponibile in vari colori, come avviene per gli altri gadget evoluti che ci portiamo in tasca o in borsa. Viene chiaramente ricondotto a quella categoria, inserito in quell’immaginario.

«È il nostro dispositivo più avanzato di sempre: interattivo, innovativo e inconfondibile» dice Stefano Volpetti, Chief Consumer Officer di Philip Morris International. «Ci impegniamo» aggiunge «per offrire alternative migliori a uomini e donne adulti che altrimenti continuerebbero a fumare».

Iqos, assieme agli altri prodotti senza combustione del brand, come la sigaretta elettronica Veev,è frutto di un investimento complessivo di oltre 12,5 miliardi di dollari in sviluppo, validazione scientifica. I dispositivi sono presenti in oltre 90 mercati nel mondo. «E in tale quadro» ricorda Hannappel «l’Italia ha un ruolo centrale, che ci rende fortemente orgogliosi. Dopo 10 anni esatti, siamo fieri di aver dato vita a una filiera integrata, tutta italiana, che va dalla pianta di tabacco alla manifattura 5.0».

Il riferimento è al polo produttivo di Crespellano, vicino Bologna, costruito con un investimento di oltre 1,5 miliardi di euro, che coinvolge 8 mila imprese, occupa 41 mila persone, contribuisce all’economia italiana ogni anno per circa oltre 10 miliardi di euro, pari allo 0,5 per cento del pil nazionale. Il futuro senza fumo ha avuto già un forte impatto sul presente.

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