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April 28 2016
Il tetto all'uso del contante in Vaticano è superiore a quello dell'Italia: 10 mila euro. Qualsiasi ingresso o uscita di valuta dallo Stato della Città del Vaticano superiore a quella cifra va dichiarato all'Autorità di Informazione Finanziaria (Aif). Nel corso del 2015 i trasferimenti di valuta in contanti dichiarati sono stati 367 in ingresso per un totale di 9.697.570,61euro e 1.196 in uscita per un totale di 24.122.412,23 euro. Ad essi vanno aggiunti i trasferimenti di valuta in contanti non dichiarati perché al di sotto dei 10 mila euro. Una cifra considerevole. Il dato è contenuto nel rapporto annuale dell'Aif presentato oggi in Vaticano dal presidente dell'Autorità René Bruelhart e dal direttore Tommaso Di Ruzza.
Cresce il numero di operazioni sospette finite sotto la lente dell'Autorità sorta nel 2010 su iniziativa del Vaticano a seguito del confronto con le autorità di controllo internazionali: 544 nel 2015 contro le 147 del 2014. Otto le transazioni sospette sospese nel corso dell'anno passato per un totale di 8.262.562,42 euro e 1.714.800 dollari. Quattro le operazioni congelate per un totale di 7.051.422,42 e 654.800 dollari. 108 le richieste di informazioni inoltrate alle autorità vaticane relative ad operazione degli organismi finanziari posti sotto il controllo dell'Aif. E 17 le operazioni denunciate al promotore di giustizia (il pubblico ministero del Tribunale vaticano). Si è trattato, spiega il rapporto, di casi di evasione o elusione fiscale, frode fiscale e turbativa dei mercati esteri (torna alla mente il caso del finanziere Giampietro Nattino).
380 gli scambi di informazioni con autorità internazionali di controllo finanziario, 199 su iniziativa dell'Aif e 181 su richiesta delle controparti. 4.800 i conti dello Ior definitivamente chiusi.
Dal Rapporto emerge insomma un'attività di controllo finanziario che sta andando a regime anche tra le Mura leonine come auspicato dalle autorità di controllo. E' uscita però dal perimetro della supervisione dell'Aif l'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, Apsa.