In viaggio d'affari

i vogliono anni d’anticipo per l’organizzazione, numerose riunioni tra pianificatori di meeting, spesso diversi sopralluoghi per individuare location non banali, richieste di budget, proposte di esperienze e contro proposte: insomma l’organizzazione del turismo Mice è un affare complesso e non a caso articolato.

Intanto va detto che l’acronimo Mice sta per Meeting (riunioni) incentive (viaggi d’incentivo) conference (conferenze) exhibition (esposizioni/fiere), siamo quindi nell’ambito del turismo aziendale, ma attenzione, quello di alta gamma, fatto da una clientela manageriale e di professionisti con alta capacità di spesa.

Un settore in forte ascesa in questo momento storico come dimostrano diversi indicatori che, tra le tante motivazioni del successo, fanno appello alle reazioni post pandemia e alla necessità di socializzare per chi continua a lavorare in smart working.

Intanto i dati di Banca d’Italia evidenziano come nel 2021 la spesa internazionale per viaggi d’affari in Italia è stata pari a circa 4,3 miliardi di euro, con un più 50,8 per cento sul 2020, una crescita decisamente maggiore rispetto a quella per vacanze leisure (più 16,8 per cento). Inoltre, nei primi sei mesi del 2022, sempre secondo le stime dell’istituto di credito nazionale, i viaggiatori arrivati dall’estero in Italia in qualità di Mice tourist cioè di turisti congressuali hanno speso quasi 3 miliardi di euro.

Un’opportunità quindi che gli albergatori conoscono bene e che cercano di cogliere avvalendosi dell’aiuto di strutture organizzative specializzate proprio in questo specifico ambito turistico.

«Coniugare eventi con esperienze di ospitalità di lusso» ha spiegato Gabriella Ghigi, founder di Meeting Consultants, durante la tavola rotonda dedicata proprio al Mice d’alta gamma tenutasi in occasione della Bit 2023, «Vuol dire creare qualcosa di unico che attiri il pubblico internazionale verso il settore congressuale che è sempre stato un fiore all’occhiello del turismo italiano. L’importante, però, sarebbe offrire quella che io chiamo creatività innovativa».

Conquistare quindi il turista da meeting, esigente, preparato e spesso già viziato da una vita personale super agiata, significa mettere in atto un pacchetto di offerte seduttive che vada oltre la bellezza di stucchi e marmi per concentrarsi su una tipologia di proposte più coinvolgenti emotivamente che tocchino le corde di sensibilità non ancora appagate.

«Offrire una vera esperienza al partecipante di un evento luxury va oltre il momento congressuale puro» conferma Stefano Giaquinta, Ceo & Chief Experience Officer della società di eventi Mutika. «Bisogna fornire ai partecipanti, oltre al soggiorno in strutture a 5 stelle la condivisione dei valori culturali che solo una destinazione come l’Italia può fornire. Oggi ogni cliente corporate vuole vivere un’esperienza speciale soprattutto fuori dalla sala meeting. E in questo l’Italia ha caratteristiche e potenzialità enormi da utilizzare».

A certificare che il mercato convegnistico è ripartito superando perfino i livelli pre covid arrivano i dati degli esperti del World Travel and Tourism Council, secondo i quali il mondo degli eventi crescerà a un tasso medio annuo del 5,5 per cento dal 2023 al 2032, mentre solo nel 2022 si stima una crescita del 4,1 per cento. Intanto la società di consulenza americana Grand View Research ha stimato pari a 876 miliardi di dollari il valore delle dimensioni del mercato mondiale Mice nel 2022. Non solo: secondo gli analisti il settore crescerà con costanza fino ad arrivare a valore di ricavi pari a 1.563 miliardi di dollari nel 2030.

Gli albergatori sono avvisati.

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