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July 26 2017
Brucia anche la Francia. Un vasto incendio è scoppiato nella notte a Bormes-les-Mimosas, in una zona tra la regione della Provenza e la Costa Azzurra, nel sud della Francia. Migliaia di ettari di vegetazione sono già andati distrutti e oltre 12mila persone sono evacuate, molte delle quali sono turisti che per paura si sono accampati sulle bellissime spiagge del litorale francese.
Il bilancio, solo provvisorio, delle autorità locali è davvero impressionante: a La Croix Valmer sono andati in fumo 500 ettari, a Artigues circa 700 mentre sono più di 800 gli ettari devastati dalle fiamme a La Londe-les-Maures, dove l’incendio ha iniziato a propagarsi.
Ma mentre 600 vigili del fuoco francesi combattono da ore per spegnere le fiamme, i vigili italiani non hanno tregua da mesi. Ieri, in Italia, a complicare la già critica situazione che vede decine di roghi da Nord a Sud Italia, anche gli incendi di Milano e Roma con nubi tossiche.
Nella Capitale, a distanza di meno di una settimana, la pineta di Castelfusano è di nuovo in fiamme, un incendio minore di quello della settimana scorsa ma sempre di origine dolosa. Altri roghi, sicuramente sempre di matrice dolosa, sono divampati anche sulla Tiburtina, sulla Salaria e sulla Tuscolana, costringendo a chiudere due svincoli del Grande Raccordo Anulare.
Ma nella giornata di ieri, a destare maggiori preoccupazioni è stato l'incendio scoppiato all'Eur, zona a sud della Capitale, partito da un cumulo di rifiuti ed estesosi ad un cantiere nautico che si occupa di manutenzione di piccole imbarcazioni.
In pochi minuti si è levata nel cielo di Roma, una nube nera che potrebbe contenere sostanze tossiche, dopo che il fuoco ha divorato pneumatici, frigoriferi abbandonati e rifiuti contenenti eternit e sicuramente resine e vernici presenti nel cantiere.
Dai rifiuti di Roma a quelli di Milano. Che sono stati avvolti dalle fiamme lunedì sera.
A prendere fuoco, per cause ancora da accertare, è stata un'azienda di stoccaggio di rifiuti al centro di una zona residenziale nella periferia nord del capoluogo lombardo, e proprio come è accaduto a Roma, ha prodotto un densa nube che ha avvolto gran parte della città.
"Non risultano situazioni pericolose per la salute" ha garantito il Comune al termine di una riunione con i tecnici di Ats, Arpa e vigili del fuoco, ma in realtà le verifiche sui fumi sono ancora in corso.
Fiamme alte e devastazione anche nel Gargano che torna a bruciare proprio nell'anniversario del devastante rogo di 10 anni fa in cui morirono 3 persone. Purtroppo il caldissimo e arido luglio di quest’anno non ha risparmiato neppure la Sardegna: ad essere in ginocchio è la Gallura che vede minacciato il proprio paesaggio anche per il vento fortissimo di maestrale che rende gli interventi di spegnimento delle fiamme ancora più difficili.
Ma piange anche l’Ogliastra, dove un vasto incendio è divampato intorno alle 13 a Villagrande Strisaili, a valle del paese, nella zona di Tricarai e Flumini di Quartu, nell'hinterland cagliaritano dove alcune abitazioni sono state evacuate a seguito di un incendio scoppiato a pochi minuti di distanza in quattro punti diversi.
In fumo 71 mila campi da calcio
Dall'inizio del mese, afferma uno studio dell'Effis, il sistema d'informazione dell'Ue sugli incendi, sono stati divorati dalle fiamme oltre 51mila ettari, un'area pari a 71mila campi di calcio. E in base a quanto sostiene la Coldiretti, se ogni ettaro bruciato costa alla collettività diecimila euro, se ne sono già andati in fumo 510 milioni dalle tasche degli italiani.
Ma dalla Coldiretti arriva un altro allarme: una avanzata incontrollata nel nostro Paese, della foresta che si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai quasi 11 milioni di ettari, con una densità che impedisce i necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza.
Ci vorranno almeno 15 anni, ricorda la Coldiretti, per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all'ambiente, all'economia, al lavoro e al turismo.
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