Ennesima incursione navale ed aerea della Cina; Taiwan attiva le difese
Per la prima volta dal giorno delle elezioni, ovvero dal 13 gennaio scorso, Taiwan ha reagito all’ennesima pressione militare da parte della Cina. La Difesa di Taipei ha infatti fatto decollare aerei, schierato navi e dispiegato sistemi missilistici di difesa aerea attivando una stretta sorveglianza sulle attività dei velivoli e delle unità navali militari che circondavano l’isola. In una nota emessa direttamente dal ministero della Difesa (Mnd), poi ripresa dalla testata Taiwan News, è stato riferito di aver tracciato sui radar 26 aerei militari cinesi, dei quali sette hanno violato il confine mediano dello spazio aereo sullo Stretto, e 10 navi armate che hanno circondato Taiwan dalle sei del mattino di mercoledì per 24 ore. Altri dieci velivoli hanno stazionato su rotte circolari al confine sudovest della zona di identificazione della difesa aerea di Taiwan, tre in quella nord-orientale e uno in quella meridionale. Secondo Taiwan News questo incidente segna l’ultimo di una serie di provocazioni, con Taiwan che soltanto in questo mese ha monitorato aerei militari cinesi 151 volte e navi militari 85 volte.
Da settembre 2020, la Cina ha utilizzato sempre più tattiche da “zona grigia”, intensificando gradualmente la presenza di risorse militari intorno all’isola. In pratica la dimostrazione di forza tende a mostrare una deterrenza tale da scoraggiare qualsiasi reazione da parte dei militari della “provincia ribelle”. La prima avvisaglia dell’ennesima dimostrazione di forza era avvenuta il 9 marzo, quando nove aeromobili dell'Esercito popolare di liberazione (Pla), avevano percorso rotte all’interno dello spazio aereo dell’ex Formosa. La penetrazione cinese è stata sempre tollerata, spesso anche senza spiegamento e attivazione delle difese, mentre ora i radar tattici dell’isola tracciano e agganciano i loro bersagli, per ora senza sparare.
Il sistema missilistico di difesa di Taiwan è stato aggiornato progressivamente da 2013 al 2023 con l’implementazione di coperture a lungo raggio, in modo da rilevare l’avvicinamento di aeromobili quando essi sono ancora decine di miglia dal proprio spazio aereo. Dall’inizio del programma Taiwan ha speso 412,6 milioni di dollari al segmento Raytheon Missiles & Defense per supporto logistico, servizi di ingegneria, aggiornamenti dei tecnici, ricambi parti e altro supporto. Il radar d’allarme rapido di Taiwan è un surplus del radar statunitense Raytheon An/Fps-115 PAVE (Phased Array Warning System – sistema di allerta ad antenne fasate tra loro) venduto a Taiwan nel 2000, attivato nel 2013 e quindi aggiornato lo scorso anno con funzionalità relative alla rete di comunicazioni e la capacità di gestire minacce avanzate come le munizioni ipersoniche.
A oggi il sistema fornisce più di sei minuti di preavviso da attacchi aerei nemici a sorpresa dalla terraferma e può rilevare e monitorare le minacce in arrivo a distanze fino a 5.000 km, arrivando a monitorare i test missilistici balistici della Corea del Nord, offrendo alle autorità militari dell’isola il controllo di sorveglianza dello spazio aereo dalla penisola coreana a nord, fino al Mar Cinese Meridionale a sud.
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