Dal Mondo
April 24 2023
Un drone che trasportava 17 chilogrammi di esplosivo è precipitato ieri nella periferia di Mosca.
La notizia diffusa dal canale Telegram russo Baza è stata poi ripresa dall'agenzia di stampa Tass. Il drone, un UJ-22 Airborn di fabbricazione ucraina e lungo 3,5 metri, è caduto a circa 300 metri dall’abitazione di una donna che ha dato l’allarme. Molto probabilmente è caduto perché a corto di carburante ma al suo interno come scrive l’AGI sono state trovate circa 30 bricchette, del peso di 570 grammi ciascuna, con all'interno dell'esplosivo. Si sospetta che il drone, caduto nei pressi di Noginsk, fosse caricato con cariche di C4. Gli artificieri hanno dovuto lavorare sul luogo dello schianto per circa cinque ore e non si si sa ancora da dove sia stato lanciato ma soprattutto quale era il suo obbiettivo.
Mentre scriviamo la Tass scrive che le forze di difesa antisommergibile/sabotaggio russe hanno eliminato un drone di superficie all'ancoraggio esterno di Sebastopoli, mentre un altro è esploso da solo senza danneggiare alcuna struttura. Intanto dal fronte della guerra, arrivano leprime notizie sulla controffensiva ucraina che molti esperti hanno previsto con ogni probabilità per l'estate (non per la primavera): le forze di Kiev hanno raggiunto la parte sinistra della regione di Kherson, un primo passo verso il tentativo di scacciare l'esercito russo dalle sue posizioni. Lo rende noto l'Institute of the Study of War (ISW) nel suo aggiornamento quotidiano. Gli ucraini non confermano e non smentiscono evidentemente per non dare informazioni ai nemici.
Gli analisti dell'ISW hanno affermato che i blogger militari russi hanno fornito ampie riprese video georeferenziate e messaggi di testo che confermano che le forze ucraine hanno preso posizione sulla costa orientale dell'Oblast di Kherson: «I filmati mostrano che le forze ucraine hanno preso posizione sulle rive del fiume a nord di Oleshki (7 chilometri a sud-ovest di Kherson) e sono avanzate fino al confine settentrionale dell'insediamento sull'autostrada E97, così come ad ovest di Dachi (10 chilometri a sud di Kherson)». I video indicano anche che «le forze russe potrebbero non controllare le isole nei fiumi Kinka e Chaika, a meno di mezzo chilometro a nord delle posizioni ucraine geolocalizzate vicino al ponte Antonivsky». Per il Generale di Corpo d’Armata Maurizio Boni: «Dopo un anno di guerra la conquista dell’Ucraina nella sua interezza non è più un obiettivo militarmente perseguibile per Mosca che già da tempo ha ridimensionato le proprie ambizioni limitandosi alla 'liberazione' della regione del Donbass nella sua interezza e alla difesa ad ogni costo della Crimea.
Ed è in quest’ottica che bisogna leggere gli eventi che hanno contraddistinto la stagione invernale fino ad arrivare alla primavera. I russi hanno continuato a mantenere sotto pressione le forze di Kiev a Bakhmut rafforzando allo stesso tempo gli apprestamenti difensivi nel settore meridionale del fronte. Tuttavia, non sono ancora riusciti a scardinare completamente le difese ucraine poiché il loro strumento operativo è fortemente provato dall’anno di combattimenti che hanno alle spalle e la gravitazione delle forze a est, ancorché prioritaria nel disegno di manovra russo, non può essere effettuata esponendo eccessivamente altri settori del fronte dove Kiev potrebbe assumere l’iniziativa».
Ma fino a dove si può spingere la controffensiva ucraina? «I russi stanno pagando un prezzo altissimo a Bakhmut, soprattutto in termini di vite umane, e hanno costretto gli ucraini a sacrificare a loro volta un numero molto elevato di soldati e di equipaggiamenti per non arretrare ulteriormente il fronte. Per gli Ucraini tutto questo sta avendo effetti sulla tanto attesa e annunciata controffensiva che dovrebbe perseguire gli obiettivi opposti dell’assalitore: impedire ulteriori avanzate in Donbass e compromettere il controllo della Crimea e dei suoi accessi terrestri dalla Russia. Kiev è consapevole che le proprie risorse di mobilitazione sono più limitate di quelle della Federazione Russa e per questo deve valutare dove e come realizzare le condizioni per conseguire un successo tale da mettere in difficoltà il proprio avversario, mantenendo una capacità operativa residua elevata. Tutti requisiti molto difficili da armonizzare e soddisfare». Di controffensiva ha parlato Yevgeny Prigozhin, capo della compagnia militare privata Wagner, sul suo canale Telegram : «La controffensiva Ucraina inizierà quando le forze russe avranno preso il controllo dell'intera città di Bakhmut».
Per quanto concerne la cruenta battaglia di Bakhmut Prigozhin scrive che « il nostro compito è macellare l'esercito ucraino, non dare loro l'opportunità di riunirsi per una controffensiva. In questo senso stiamo ottenendo un successo e ai miei uomini do un voto a cinque stelle. Mentre a me stesso darei un tre meno, perché era necessario macellarli di più in modo che non rimanesse in vita un solo soldato ucraino». Parole atroci che mostrano ancora una volta che cosa sia realmente il gruppoWagner e chi sia Yevgeny Prigozhin. Poi colui che è conosciuto anche come il «cuoco di Putin» ha persino elogiato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affermando: «Non importa quanto venga criticato, sta operando in un modo altamente professionale». Intanto a Mosca procede l’arruolamento di nuovi soldati da mandare al fronte e la nuova campagna lanciata dal ministero della Difesa russo potrebbe essere anche l’ennesimo segnale della competizione con Yevgeny Prighozin e il suo esercito privato impegnato in Donbass. Il fondatore della Wagner, dopo che gli è stato vietato di entrare nelle carceri per arruolare detenuti nelle sue milizie, ha lanciato una campagna social offrendo 240.000 rubli (2.600 euro) al mese più bonus a chiunque (anche senza nessuna esperienza militare) abbia tra i 22 e i 50 anni. I risultati sarebbero dalla parte di Prighozin che afferma di reclutare ogni giorno «dalle 500 alle 800 persone». Moltissimi i giovani che si fanno sedurre dai cartelli che si trovano ovunque nei quali si vede un uomo mascherato, il logo del gruppo e slogan come «Unisciti alla squadra vincente!».