Il contrasto alla disinformazione nell'era dell'Intelligenza Artificiale

La lotta contro la disinformazione si intensifica con il supporto dell'intelligenza artificiale, grazie a una nuova iniziativa promossa dall'Universitas Mercatorum in collaborazione con la Fondazione Vittorio Occorsio. Il progetto, presentato oggi presso la Sala Zuccari del Senato durante l'evento "Il contrasto alla disinformazione ai tempi dell'intelligenza artificiale - tra buone pratiche e law enforcement", rappresenta un passo significativo verso la creazione di un'informazione più affidabile e trasparente anche grazie all'aiuto dell'IA.

L'evento, introdotto dai saluti istituzionali di Francesco Verducci, Vicepresidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza del Senato, ha visto la partecipazione di esperti del settore, magistrati, forze dell'ordine, accademici, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni. Tra i relatori principali, Eugenio Occorsio, Presidente della Fondazione Vittorio Occorsio, e Luciano Carta, Special Advisor AI della Fondazione Occorsio e già Direttore AISE, hanno sottolineato l'importanza di una collaborazione sinergica tra autorità pubbliche, università, enti del terzo settore e imprese per contrastare efficacemente la disinformazione.

Un progetto di ricerca all'avanguardia

Il progetto di ricerca applicata, sostenuto dal "Centro Studi Giurisdizione e Intelligenza Artificiale" dell'Universitas Mercatorum, si propone di sviluppare strumenti tecnologici in grado di diagnosticare e prevenire le campagne di fake news. La ricerca ha già prodotto un prototipo di algoritmo basato sul machine learning, capace di individuare e bloccare in tempo reale le notizie false presenti in rete o di etichettarle come tali.

"La formazione delle categorie più vulnerabili alla disinformazione, come i giovani, e la creazione di tool informatici per diagnosticare e prevenire campagne di fake news sono una priorità per il nostro progetto", ha dichiarato Vittorio Occorsio, Notaio e Professore ordinario di diritto privato dell'Universitas Mercatorum.

Tre sessioni per un dibattito articolato

La giornata di lavori si è suddivisa in tre sessioni principali. La prima, intitolata "La disinformazione e le sue caratteristiche", ha visto interventi di alti funzionari delle istituzioni di sicurezza, accademici, giornalisti e magistrati impegnati nella lotta contro il cybercrime. Tra i relatori, Alessandra Guidi, Vicedirettore Generale DIS, e Alessandro de Pedys, Ministro Plenipotenziario e Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

La seconda sessione, "Il punto di vista delle imprese", moderata da Flavia Giacobbe, Direttrice di Formiche, ha analizzato le strategie del settore privato per contrastare la disinformazione, con interventi di rappresentanti di aziende come Hewlett Packard Enterprise Italia, Meta e Google Italia.

Infine, la terza sessione ha avuto un carattere prettamente politico, moderata da Gennaro Migliore, Presidente del Center for Global Studies. Qui, esponenti politici come Enrico Borghi e Licia Ronzulli hanno discusso delle proposte legislative per affrontare la disinformazione, inclusa la creazione di nuove agenzie governative o interministeriali dedicate al monitoraggio e alla lotta contro i cybercriminali.

Conclusioni e prospettive future

Il Rettore dell'Universitas Mercatorum, Giovanni Cannata, ha sottolineato come il progetto rappresenti un importante contributo nella lotta contro la disinformazione, evidenziando il ruolo cruciale dell'IA nel creare un'informazione più veritiera e affidabile. Tuttavia, ha anche avvertito dei rischi legati all'eccessiva dipendenza dalla tecnologia, sottolineando la necessità di un equilibrio tra intervento umano e strumenti tecnologici per evitare la deresponsabilizzazione.

L'evento ha posto in luce l'importanza di un approccio integrato e multidisciplinare per affrontare una delle sfide più pressanti del nostro tempo, ribadendo l'impegno delle istituzioni e del mondo accademico nel promuovere un'informazione trasparente e affidabile.

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