Calcio
June 14 2023
La stagione quasi perfetta dell'Inter lascia in eredità a Marotta e agli uomini mercato un tesoretto che servirà per vivere la prossima estate più serenamente di quanto accaduto nell'ultima, ma che non cambia la sostanza delle cose: serve un riequilibrio dei conti che dovrà passare anche attraverso la sapiente gestione di investimenti e ingaggi. E' quello che è stato spiegato a un Simone Inzaghi che, grazie alla cavalcata fino a Istanbul e ai trofei portati a casa negli ultimi due anni, ha acquisito un peso specifico superiore nella dialettica interna alla società. Ma che, come spesso ribadisce Steven Zhang, è consapevole del contesto in cui opera ed è disponibile ad assecondarlo una volta messi alcuni paletti.
La realtà è che il cammino in Champions League da circa 140 milioni di euro tra premi Uefa e incassi da stadio ha sostituito nel bilancio le maxi plusvalenze che avevano 'spinto' i conti nel giugno 2023. I gol di Lautaro Martinez al posto degli incassi dalle cessioni di Lukaku e Hakimi, insomma. Più il risultato dei sacrifici in termini di ingaggi della passata estate, così che al 30 giugno 2023 il bilancio nerazzurro dovrebbe evidenziare un passivo importante ma in calo rispetto a dodici mesi prima e nettamente inferiore nel confronto con il 2021 ancora travolto dall'emergenza pandemica.
La chiusura potrà essere in rosso di circa 70 milioni di euro e, viste le circostanze, la sintesi è che il percorso di risanamento non è ancora finito. Anzi. Per questo la parola d'ordine sarà ancora una volta ridurre le spese, specialmente passando per il taglio del monte stipendi e sfruttando l'opportunità data dalla scadenza di diversi ingaggi pesanti e dal prestito di una parte della rosa. Non è detto, insomma, che doversi muovere molto sul mercato sia necessariamente una cattiva notizia per Ausilio e Marotta.
Zhang ha dettato, però, una linea strategica chiara che vuole l'Inter competitiva nella prossima stagione con in testa l'obiettivo di vincere lo scudetto: sarebbe la seconda stella, in anticipo rispetto al Milan. La dirigenza è convinta che già quest'anno la squadra affidata a Inzaghi avesse nelle sue potenzialità un campionato superiore agli 80 punti e le cadute a ripetizione sono state perdonate in virtù di quanto fatto nelle altre competizioni. Però, con gli adeguati ritocchi, l'idea è che ai nastri di partenza l'Inter possa presentarsi in prima fila per succedere al Napoli.
Ecco perché non si esclude il sacrificio della cessione di un titolare (Onana quello che ha più mercato, Brozovic quello più sostituibile dal punto di vista tecnico) e non si andrà al rialzo per il rinnovo di Dzeko mentre il dialogo con il Chelsea sarà impostato per fare di tutto per riavere Lukaku e in difesa si cercherà almeno un giocatore di primo livello per rimpiazzare Skriniar. Più una serie di operazioni di contorno nelle quali sfruttare le opportunità offerte da un mercato in cui tanti dovranno fare di conto.
Su queste basi a Inzaghi sarà chiesto di allungare la sua striscia vincente. Per il tecnico ci potrà essere un prolungamento di contratto con riconoscimento dell'ottimo lavoro fatto fin qui, ma soprattutto ci sarà la piena condivisione delle strategie. Sullo sfondo rimane la situazione societaria, a un anno dalla scadenza del prestito di Oaktree che Zhang sta cercando di ridiscutere per allungare nei termini e che rappresenta lo spartiacque della sua proprietà. Senza accordo, l'era cinese è destinata a chiudersi nei prossimi mesi.