Calcio
February 05 2024
L'Inter che ha battuto la Juventus nel match scudetto di San Siro, lasciando l'idea di una superiorità diffusa lungo larga parte della sfida, è costata 210.531.133 euro. Cifra ricavata dalla lettura del bilancio del club nerazzurro con l'approssimazione della stima del valore di mercato delle operazioni portate a termine la scorsa estate dopo la data del 1° luglio. Tanto o poco? Duecentodieci milioni spesi sul mercato nel corso degli anni per i cartellini e le commissioni dei 16 giocatori che hanno messo piede in campo, cui bisogna aggiungere altri 88,7 milioni che è il costo degli altri rimasti a guardare dalla panchina.
Quando si ragiona sulle strategia di mercato messe in campo da Marotta e Ausilio in questi anni di autofinanziamento è corretto partire dai numeri. Che possono anche sorprendere, perché raccontano - ad esempio - come una buona fetta di questo assegno appartenga all'epoca pre austerity, quella in cui la famiglia Zhang e chi l'ha preceduta aveva meno problemi a mettere mano al portafogli.
Nello specifico, l'undici titolare scelto da Inzaghi è costato sul mercato 176.559.594 euro ma di questi 120 sono concentrati su Barella (50,520), Bastoni (40,767) e Lautaro Martinez (29,548) che ormai sono dei veterani. Il resto è stato messo insieme low cost o quasi, visto che nella lista c'è Pavard pagato questa estate 30 milioni di euro. E' la politica dei parametri (quasi) zero che spesso rappresenta un limite per le società, quando si imbarcano giocatori avanti con l'età e con stipendi fisiologicamente più alti, ma che nel caso dell'Inter ha consentito a Inzaghi di schierare sette calciatori su 11 costati complessivamente meno di 30 milioni di euro.
Non sorprende, dunque, che i dirigenti nerazzurri si siano già mossi per bloccare Zielinski e Taremi per luglio: esperti, non necessariamente anziani e in grado di razionalizzare la composizione della rosa. Se poi, come nel caso di Mkhitaryan, il campo ribalta le gerarchie il vantaggio è doppio. A livello europeo il budget con cui è stata costruita questa Inter è di seconda fascia, lontanissimo dalle disponibilità dei grandi club inglesi, spagnoli, tedeschi e francesi che staccano assegni a nove cifre per un singolo top player. E' un limite che complica la vita a tutto il calcio italiano, anche se l'avversaria di San Siro, per fare un esempio, alla cifra dei titolari (176 milioni) ci arrivava in linea di massima con Vlahovic, Bremer e Locatelli.
E' vero, però, che Allegri aveva poi in panchina un gruppo di ragazzi giovani in fase di valorizzazione: profondità di rosa, esperienza e qualità inferiore a quella di Inzaghi. Insomma, senza riaprire lo sterile dibattito su chi sia stato costruito per fare cosa, la sintesi dello scontrino staccato a Marotta e Ausilio per dare al loro allenatore la squadra di San Siro è che anche in assenza di grandi possibilità economiche si può fare un lavoro intelligente. Lo chiamano instant team, assemblato per vincere in fretta: nella realtà è un mix di ingredienti pronti subito e altri da lasciar maturare col paradosso che sono proprio questi secondi ad aver pesato di più sul bilancio degli investimenti.
QUANTO E' COSTATA L'INTER (GIOCATORE PER GIOCATORE)
Sommer 6.750.000 *
Pavard 30.000.000 *
Acerbi 3.782.273
Bastoni 40.767.223
Darmian 3.293.702
Barella 50.520.681
Calhanoglu 2.411.630
Mkhitaryan 0
Dimarco 5.191.853
Thuram 7.587.229
Lautaro Martinez 29.548.705
Dumfries 14.148.676
De Vrij 7.322.863
Arnautovic 8.000.000 *
Klaassen 0
Carlos Augusto 4.500.000 (prestito) *
Sensi 27.057.000
Frattesi 33.000.000 *
Buchanan 7.000.000 *
Asllani 14.738.499
Bisseck 7.000.000 *
Sanchez 0
Audero 0
Di Gennaro 0
* cifra stimata perché non ancora iscritta a bilancio. Le altre valutazioni sono il 'costo storico' così come riportato nel consolidato Inter al 30 giugno 2023.