Calcio
December 18 2023
La prima mini-fuga della stagione conferisce alla superiorità mostrata fin qui dall'Inter anche un valore numerico. Con 22 giornate da giocare e 66 punti a disposizione è impossibile considerarla un verdetto inappellabile, però alcune valutazioni si possono cominciare a fare e la sensazione è che lo strappo di tardo autunno e inizio inverno da parte della squadra di Inzaghi sia qualcosa di difficilmente digeribile dalla concorrenza. Juventus compresa.
L'Inter si candida a diventare il Napoli di questa stagione. Lo dicono i numeri, chiave di lettura da cui non si può prescindere ora che la parte alta della classifica si sta sgranando. Intanto un'analogia pressoché perfetta: dopo 16 giornate il Napoli dominatore un anno fa aveva 41 punti e l'Inter di oggi viaggia alla stessa velocità, che porta a una proiezione di 97 insostenibile per tutti. Spalletti aveva allora 5 lunghezze di vantaggio sulla più diretta inseguitrice, che era proprio l'Inter appena uscita vincente dal confronto diretto a San Siro, mentre Inzaghi ne ha 4 sulla Juventus.
Pesa, però, la qualità dello strappo dato dai nerazzurri. Migliore attacco (39 gol segnati), migliore difesa (7 subiti) e indenne, anzi accelerante, proprio nel momento in cui il calendario ha presentato come avversarie il meglio del campionato. Il ciclo di trasferte terribili partorito proprio nella fase decisiva della Champions League si è chiuso con tre vittorie (Atalanta, Napoli e Lazio) e un pareggio (Juventus) con buona pace di chi legava il primato nerazzurro solo a un fantomatico regalo in sede di compilazione del calendario stesso.
Per capirci, prendendo le sfide con le prime dieci squadre alle spalle della capolista Inzaghi ha fatto quasi percorso netto: 26 punti su 30 disponibili, 8 vittorie e 2 pareggi e solo 5 gol subiti. Punto. Al ritorno la maggior parte dei confronti diretti sarà a San Siro e questo conferisce ulteriore peso, non solo statistico, alla mini-fuga nerazzurra.
Non significa che ci si debba rassegnare a un campionato chiuso in inverno perché alcune variabili sono differenti. Ad esempio, il fatto che la Juventus sia senza coppe europee e senza la trasferta in Arabia per la Supercoppa italiana di fine gennaio, fattispecie che succhieranno energie a chi oggi sembra comandare senza discussioni. In campo, però, la sensazione di dominio è netta e da qui alla fine del girone d'andata si capirà se anche definitiva.