Calcio
January 31 2024
Sarà Fabio Maresca, napoletano classe 1981, l'arbitro del match scudetto tra Inter e Juventus. Lui più altri cinque uomini che dovranno riuscire nell'impresa di sminare la notte di San Siro che arriva nel momento peggiore della stagione degli arbitri, tra errori (meno di quelli di cui sono accusati in realtà), interviste anonime, accuse, fango e un processo di crescita dei più giovani per il quale tutti si dicono d'accordo a parole salvo poi sparare regolarmente sul pianista. Cioè il designatore, al secolo Gianluca Rocchi, che per questo Inter-Juventus ha scelto di affidarsi direttamente a una squadra.
Maresca in campo, Carbone e Giallatini (i migliori) come assistenti, Doveri (220 presenze in Serie A) come quarto ufficiale, Irrati (il migliore al mondo) e Di Paolo (il migliori tra i 'normali') in sala Var. Basterà? No e lo sa anche Rocchi, ma questo è quanto poteva fare per cercare di garantire al campionato una domenica di normalità in mezzo alla bufera.
Non basterà perché la concomitanza tra lotte interne verso le elezioni dell'AIA e un duello scudetto fin qui 'stretto' tra Inter e Juventus sono la tempesta perfetta e il settore arbitrale la sta attraversando in pieno. Non senza errori - quelli certificati dall'AIA sono 8 nel girone d'andata -, ma anche con critiche e attacchi spesso strumentali.
Per dare un metro al livello di attenzione riservato alla sfida di San Siro, Rocchi ha messo in campo un sestetto da quasi 1000 presenze in Serie A tra arbitri di campo (Maresca e doveri 345 in due), assistenti (289) e sala Var (298). Più altre decine e decine di partite dirette a livello internazionale, qualche finale compreso il Mondiale 2018 (Irrati al Var) e via discorrendo. Numeri da tenere a mente prima e dopo il match, così da provare a contestualizzare anche eventuali errori o interpretazioni su cui accendere il dibattito.
E' tramontata, invece, ancora l'opzione che a un tifoso venuto giù da Marte sarebbe parsa la più logica e, cioè, spedire il migliore di tutti a fare la partita più difficile. Daniele Orsato non fischierà Inter-Juventus, match 'proibito' dal 28 aprile 2018 e dal mancato rosso a Pjanic che a Napoli continuano a considerare l'evento che ha tolto lo scudetto ai partenopei regalandolo ai bianconeri. Vero o falso che fosse, un errore ammesso dallo stesso Orsato che ha ripreso ad essere il numero uno ma che è uscito stritolato da quei veleni: inchieste giornalistiche, interviste postume, insulti, minacce e una pressione in conseguenza della quale non c'è mai più stato un bis.
Per sgomberare il campo dai soliti malpensanti, non esiste alcuna preclusione o ricusazione da parte dei due club. Zero. Solo problemi di opportunità e sensibilità dei diretti interessati che nel barbaro mondo del calcio italiano fanno sì che Orsato possa essere chiamato a fare le sfide più calde della Champions League, ma Rocchi non possa designarlo per il match scudetto. Un'occasione persa, ancora una volta. La colpa, però, non sta dentro ma fuori dall'AIA.