Calcio
February 02 2021
E' solo una semifinale di Coppa Italia, tra l'altro nemmeno definitiva perché tutto si deciderà nella gara di ritorno di Torino del 9 febbraio. Eppure Inter-Juventus atto primo, che arriva a due settimane e mezzo dallo scontro diretto di campionato, ha un peso specifico molto superiore alla semplice posta in palio di un mezzo posto nella finale di Roma del prossimo maggio. Tra Conte e Pirlo chi si gioca di più è il tecnico bianconero e non perché la Coppa Italia sia in cima alla lista dei desideri dei campioni d'Italia. Anzi. Si gioca di più e rischia di più perché il verdetto del match di campionato è stato così netto nei numeri (2-0) e nello svolgimento della trama da lasciar immaginare un capovolgimento delle gerarchie nel calcio italiano dopo nove anni di dominio juventino.
E' così? Presto per dirlo, però la Juventus ha per le mani la possibilità di cancellare quell'impressione di inferiorità fisica e tattica ma, allo stesso tempo, corre il rischio di cristallizzarla se dovesse andare male. Non sarà lo stesso Inter-Juventus rispetto al campionato. Conte deve fare a meno di Lukaku e Hakimi che nei 90 minuti di San Siro avevano evidenziato tutte le difficoltà della squadra di Pirlo (il marocchino soprattutto): Sanchez e Darmian sono chiamati agli straordinari per non far rimpiangere i due titolari. La Juventus recupera invece tanti uomini rispetto a quella notte e difficilmente regalerà all'avversaria mismatch sparsi lungo tutto il campo così come avvenuto precedentemente.
Mentre nel bene o nel male, però, è abbastanza chiaro cosa ci si possa attendere dai nerazzurri, rimane ancora un'incognita la continuità della squadra di Pirlo che si è rialzata dopo i due colpi incassati proprio a San Siro, ha ora un centrocampo titolare su cui basarsi (Arthur-Bentancur-McKennie), ma non ha allontanato del tutto i dubbi sulla redditività del suo gioco. Difficile immaginare che Pirlo snobbi la Coppa Italia, anche se compressa dentro impegni decisivi di campionato. Impossibile che lo faccia Conte sul quale pesa l'obbligo di andare avanti per non ritrovarsi in mano solo la corsa scudetto quando è appena iniziato febbraio.
Su questo fronte, un eventuale fallimento darebbe più problemi all'interista e potrebbe essere assorbito meglio dallo juventino. Ma molto dipenderà, nel giudizio, dalle forze in campo. Perché - Milan permettendo - Inter e Juventus sono le duellanti per il titolo e in attesa di ritrovarsi faccia a faccia a maggio nel penultimo turno del campionato, sfida potenzialmente tesa come una finale playoff, hanno la chance di infilare nella testa dell'avversaria il tarlo del dubbio perché lavori in silenzio nei prossimi cento giorni. Quelli in cui tutti getteranno la maschera e butteranno sul tavolo le carte. Anche a partire da questa semifinale apparentemente anonima di Coppa Italia.