Calcio
October 09 2020
Improvvisamente Inter-Milan diventa il derby della paura. Terrore che il Covid-19 possa entrare così in profondità nelle due squadre milanesi da rendere difficile immaginare la sfida di San Siro in programma sabato 17 ottobre alla ripresa dopo la pausa delle nazionali. L'allarme è diffuso e generalizzato. Nel Milan oltre a Ibrahimovic e Duarte, che continuano a risultare positivi ai tamponi nonostante il lungo isolamento che nel caso dello svedese dura ormai dal 24 settembre scorso, si è aggiunto il giovane Gabbia fermato nel corso della trasferta dell'Under 21 in Islanda. Poi la buona notizia della guarigione dello svedese, annunciata prima da Zlatan sui social e poi dal club preso in controtempo dalla tempistica della comunicazione.
Improvvisamente, però, anche l'Inter ha scoperto la paura da contagio e deve fare i conti con una sequenza di positività che non può lasciare tranquilli. Il primo è stato Bastoni, trovato positivo al secondo test sostenuto in nazionale Under 21 e rispedito a casa per essere messo in isolamento. Dalla Slovacchia è rimbalzata poi la notizia dei problemi per Skriniar, altra colonna della difesa di Antonio Conte.
Casi che hanno costretto il club ad avviare immediatamente una campagna di tamponi per i calciatori rimasti ad Appiano Gentile perché non volati dalle rispettive nazionali. E l'esito è stato sconfortante: Nainggolan, Gagliardini e Radu positivi e, dunque, costretti a isolarsi da tutti. A poco più di una settimana dal derby e nel piano del dibattito sull'efficacia del protocollo medico della Figc che è stato messo in forse dall'intervento della Asl di Napoli.
E ora cosa succede? A norma di regolamento varato dalla Lega e sottoscritto dalle società, con questi numeri non ci sono dubbi: il derby si deve giocare perché una squadra è chiamata a scendere in campo se ha almeno 13 giocatori a disposizione di cui un portiere. Però la situazione si sta rapidamente deteriorando, anche a livello complessivo, aprendo così una discussione sull'opportunità di restringere i parametri del protocollo, applicarlo con maggiore rigore e prevedere l'intervento continuativo delle Asl locali. La sequenza di positività su Inter e Milan fa suonare un nuovo campanello d'allarme.